Scritto per www.GpNewsUsa2016.eu e Formiche.net il 12/02/2016
Hillary Clinton e Bernie Sanders tornano ad
affrontarsi in un dibattito televisivo, dopo le primarie nel New Hampshire, e
lo fanno con cautela: corteggiano entrambi il voto di neri e ispanici,
importante in South Carolina e anche in Nevada, ma evitano gli affondo reciproci,
più preoccupati d’evitare passi falsi che di mettere a segno stoccate.
I due finiscono, così, a ‘litigare’ sulla presidenza
Obama – l’ex first lady la difende, il senatore la critica – e su Henry
Kissinger, che l’ex segretario di Stato considera un modello e cui invece
Sanders non perdona i bombardamenti su Laos e Cambogia durante la guerra del
Vietnam.
La mancanza di scintille, quando ci s’attendeva una
Hillary aggressiva, induce molti commentatori sul web a considerare il
confronto ‘noioso’. La Clinton cerca soprattutto di smarcarsi dai ritornelli
del rivale sulla sua vicinanza a Wall Street e sul voto a favore dell’invasione
dell’Iraq nel 2002.
Il successo della campagna di Sanders fin qui nasce
anche dal fatto che Google e la Silicon Valley sono con lui: l’innovazione
americana sostiene il nonno ‘socialista’. Alphabet, la holding cui fa capo
Google, è in testa alla lista dei finanziatori della sua campagna, davanti a
Microsoft, Apple e Amazon. Nella ‘top 20’ di Sanders ci sono pure Ibm, Intel e
Facebook. I dati sono riferiti dal Center for Responsive Politics, secondo cui i
dipendenti delle maggiori società della Silicon Valey hanno quadruplicato,
l’autunno scorso, le loro donazioni al candidato ‘liberal’.
Due considerazioni possono integrare questi dati:
l’innovazione americana ha spostato su Sanders l’appoggio dato nel 2008 e nel
2012 a Barack Obama; e aziende così grandi spesso finanziano più di una
campagna, per non ritrovarsi spiazzate a conti fatti.
Il senatore del Vermont non riesce, invece, a sfondare
fra i neri, nonostante il pranzo a New York con uno dei loro leader, il reverendo
Ben Sharpton. John Lewis, icona della lotta per i diritti civili negli Anni 60,
dice: “Non l’ho mai conosciuto, né incontrato”, inficiando i proclami del
candidato circa il suo impegno contro la segregazione. “Sono stato presidente
del Comitato degli studenti non violenti, ho partecipato a decine di sit-in e
manifestazioni, alla marcia di Washington dove Martin Luther King pronunciò il
suo discorso ‘I have a Dream’ e alla marcia da Selma a Montgomery, ho
incontrato Hillary Clinton e il presidente Clinton. Ma non ho mai conosciuto o
incontrato Sanders”.
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