Scritto per Il Fatto Quotidiano dello 06/02/2016
Sarà che a gennaio, per la prima volta in questa
campagna, Bernie Sanders ha raccolto più soldi lei, 20 milioni di dollari
contro 15; o sarà che i sondaggi nel New Hampshire la continuano a dare sotto
di 20 punti (58% contro 38%) e quelli nazionali quasi raggiunta; fatto sta che
una Hillary Clinton così grintosa e cattiva non s’era mai vista. Per due sere
consecutive, l’ex first lady e il senatore che le tiene testa si sono affrontati
in dibattiti televisivi di diverso formato; e hanno litigato ‘di brutto’ –
sempre civilmente -.
Fra i repubblicani, i sondaggi dicono che Donald Trump
sta accusando a livello nazionale la botta dello Iowa, dove non ha vinto.
Sanders insiste sulle differenze tra lui e Hillary.
Una per tutte: "Io non sono finanziato da super Pacs o da Wall
Street"; “Noi non abbiamo la capillare organizzazione della famiglia
Clinton”, anche se “la nostra campagna ha raccolto più contributi individuali
di tutte". Hillary sfida il rivale a provare che una qualsiasi sua posizione
sia mai stata influenzata dai grandi finanziatori.
Sanders sostiene che la rivale non è progressista;
Hillary replica che il senatore non è depositario del progressismo e ne contesta
l’appartenenza al partito democratico (s’è spesso presentato come indipendente).
Sanders evoca il voto dei giovani – massiccio a suo
favore nello Iowa, quattro su cinque- e afferma di portare “nuova energia” nel
partito democratico, Hillary replica “Io sono con i giovani”. E rifiuta di fare
promesse “che non posso mantenere”, definendo irrealistico il piano per la
sanità del rivale.
Hillary evoca le battaglie da fare contro il razzismo,
il sessismo, le discriminazioni e si ribadisce favorevole alla pena di morte, sia
pure con molti distinguo; Sanders è contrario alla pena di morte, ma è
favorevole alla vendita delle armi.
Sulla politica estera, il senatore rivendica il suo
no, da deputato del Vermont, all’invasione dell’Iraq (Hillary, senatrice dello
Stato di New York, votò sì). Lei non esclude, quando sarà presidente,
interventi militari Usa all’estero – ma nessuno dei due intende inviare truppe
in Medio Oriente -.
Sanders pensa che la maggiore minaccia per gli Stati
Uniti sia la Corea del Nord). Hillary si difende dallo scandalo email-gate
(l’uso di un account privato quando era segretario di Stato), citando analoghi
precedenti di segretari di Stato repubblicani.
C’è spazio pure per l’aneddotica. Sanders è pronto a
correre per un secondo mandato nel 2020, quando avrà 79 anni. Hillary, da first
lady, talora usciva in incognito dalla Casa Bianca: dei turisti la fermarono
perché scattasse loro una foto davanti alla residenza del presidente.
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