Hillary Clinton cerca oggi in
South Carolina la sua prima larga vittoria di queste primarie, mentre, in campo
repubblicano, a sorpresa, il governatore del New Jersey Chris
Christie, un moderato, che anche Barack Obama considera un interlocutore accreditato,
ha deciso di sostenere Donald Trump, ormai il favorito per la conquista della
nomination.
"La cosa importate è avere un candidato che abbia le
migliori chances di battere Hillary Clinton", ha spiegato Christie, che è la
prima figura di spicco del partito repubblicano a schierarsi con Trump. Il
governatore è stato in lizza per la nomination fino alle primarie nel New
Hampshire e si è poi ritirato: al di là delle dichiarazioni di principio, c’è
chi pensa che l’endorsement a Trump sia frutto d’un’ipotesi di ticket con il
magnate dell’immobiliare, di cui Christie potrebbe essere il candidato vice.
Per Hillary Clinton, le primarie in South Carolina sono
l’occasione per rilanciare la sua campagna, dopo gli alti e bassi di questo
mese, con i successi risicati in Iowa e Nevada e la pesante sconfitta in New Hampshire
ad opera di Bernie Sanders. Nel primo Stato del Sud chiamato a pronunciarsi,
l’ex first lady deve pure cancellare il ricordo della disfatta subita, nel
2008, da Barack Obama.
In un comizio a Columbia, la capitale dello Stato, la
Clinton ha chiesto un voto “per il cambiamento, per il progresso, per fare la
differenza”. Una vittoria le confermerebbe la leadership nell’elettorato di
colore, un segmento cruciale per il candidato democratico, e la metterebbe
sulla rampa di lancio per il Super-Martedì del 1° marzo, quando ci sono in
palio fra i democratici 865 delegati (per avere la nomination, ne servono
2.383). Fra i repubblicani, i delegati in palio il 1° marzo sono 595 (sui 1.237
necessari per ottenere la nomination).
Sanders, che sa di esercitare un richiamo minore della
Clinton sull’elettorato nero, non ha quasi fatto campagna in questo Stato negli
ultimi giorni, puntando su alcune tappe del Super-Martedì – ieri era in
Minnesota -. Con i finanziamenti raccolti nelle ultime settimane, Sanders può impegnare
Hillary fino alla primavera: finora, in termini di delegati ottenuti con il
voto ne ha solo uno in meno dell’ex first lady, che però è largamente in vantaggio
fra i Super-Delegati, cioè le figure di spicco del partito che sono di per sé
delegati alla convention.
In South Carolina, anche Bill Clinton, che nel 2008 fece qui
una sorta di gaffe, è stato ben accolto. E il deputato nero James Clyburn, che
nel 2008 rimase neutrale, questa volta appoggia Hillary. (fonti vv - gp)
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