Scritto per www.GpNewsUsa2016.eu e Formiche.net il 18/01/2016
E’ stato uno scontro aspro, un po’ un gioco ‘a
sorpassarsi a sinistra’ su assistenza sanitaria, fisco, controllo delle armi,
il 4° e ultimo dibattito in diretta tv fra i candidati alla nomination
democratica alla Casa Bianca prima dell’inizio delle primarie il 1° febbraio
nello Iowa. La cortesia e il fair play dei precedenti confronti è un po’
evaporata, in questo ‘match’ sulla Nbc e su YouTube. E sono emersi la passione di
Sanders e il pragmatismo di Hillary.
Poche ore prima che i candidati salissero sul palco di
Charleston, South Carolina, un sondaggio WSJ/Nbs indicava che l’ex first lady Hillary
Clinton ha incrementato il suo vantaggio sul senatore del Vermont Bernie
Sanders: 59% a 34% a livello nazionale –a dicembre, lo stesso rilevamento dava
un margine di 19 punti-, anche se Sanders insidia da vicino Hillary nello Iowa
e le è davanti nel New Hampshire (dove si vota il 9 febbraio).
La Clinton ha contestato a Sanders di avere
ripetutamente votato in Senato seguendo le indicazioni della lobby delle armi,
la National Rifle Association, e ha poi accolto con favore la svolta del
rivale, che solo da poco s’è detto favorevole ai controlli sulle vendite di
armi introdotti dal presidente Obama. Sanders, che viene da uno Stato di
cacciatori, ha replicato rigettando come “per nulla oneste” le accuse della
Clinton e ricordando che la Nra lo ha sempre bocciato nelle sue pagelle.
Sull’assistenza sanitaria, il senatore ha illustrato
un piano appena presentato per andare oltre l’Obamacare e dare l’assistenza
sanitaria a tutti gli americani. La Clinton ha contestato come irrealistico il
progetto di Sanders, suggerendo, piuttosto, correttivi alla riforma di Obama.
Fronte tasse, il senatore, che si autodefinisce ‘socialista’, vuole aumentarle per
finanziare il suo progetto, l’ex first lady si impegna a non toccarle per chi
guadagna meno di 250 mila dollari l’anno.
Sul palco c’era pure l’ex governatore del Maryland
Martin O’Malley, un comprimario nei sondaggi, che a un certo punto ha chiesto
ai moderatori se poteva avere “30 secondi” per dire la sua.
Forte del suo passato, Hillary s’è detta più
qualificata di Sanders per assumere la presidenza. Anche la politica estera ha
avuto qualche spazio: tutti d’accordo sulla via diplomatica nella crisi siriana;
e Hillary ha ribadito che l’Iran resta “sotto osservazione” per i suoi test sui
missili balistici, anche dopo l’accordo sul nucleare e la revoca delle sanzioni
- il suo approccio da presidente all'Iran sarebbe di "diffidenza e
verifica" -.
Hillary ha anche accusato il presidente russo Vladimir
Putin di difendere il presidente siriano Bashar al-Assad e, in polemica con le
posizioni di Donald Trump e di altri candidati repubblicani, ha detto che i
musulmani americani sono “la migliore difesa” dell’Unione contro il terrorismo.
Ha pure reso omaggio al marito Bill, l’ex presidente, dicendo di avere in lui “il
miglior consigliere possibile”.
La South Carolina è uno Stato prevalentemente nero,
dove le primarie saranno il 20 e 27 febbraio, rispettivamente per i repubblicani
e i democratici. Il dibattito s’è svolto a pochi isolati dalla chiesa metodista
teatro l’estate scorsa di una strage di neri ad opera di un giovane razzista
bianco armato fino ai denti. Hillary e Sanders hanno entrambi citato Martin
Luther King.
Prima del dibattito, Sanders aveva ricevuto endorsement
significativi dagli ambienti ‘liberal’ Usa, da parte della rivista The Nation,
del movimento Move On e di Paul Kirk, un notabile democratico del Massachusetts,
che rimpiazzò Ted Kennedy al Senato. (gp)
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