Scritto per www.GpNewsUsa2016.eu e Formiche.net il 21/01/2016
Anche il voto di John Wayne conta –e viene conteso-:
l’investitura dell’attore, scomparso nel 1979, è ambita dai candidati
repubblicani, che più s’ispirano all’americano tipo – rude, giusto, deciso m-
spesso portato sullo schermo dal protagonista di western come Ombre Rosse e Rio
Bravo. Dopo che una dei sette figli di John Wayne, Aissa, ha dato il suo
appoggio a Donald Trump, ricevendolo e facendone l’elogio al John Wayne Museum
di Winterset, la città natale, guarda caso nello Iowa, dove si vota il 1° febbraio,
e s’è scatenato un putiferio.
La famiglia derubrica il gesto di Aissa a "un'iniziativa
personale". "Nessuno può parlare per conto di John Wayne e né la
famiglia né la Fondazione sostengono candidati in suo nome", ha chiarito Ethan
Wayne, anche lui figlio dell'attore e presidente dell'omonima Fondazione.
Invece, Aissa, incontrando al Museo martedì il
battistrada nella corsa alla nomination repubblicana, aveva affermato che
"l'America ha bisogno di aiuto e di un leader forte … di qualcuno come
Trump, con qualità di leader, con il coraggio e la forza, come John
Wayne": "Se John Wayne fosse ancora in giro, sarebbe proprio
qui", aveva aggiunto. Estasiato il magnate dell’immobiliare, che strizzando
l'occhio all'America più profonda, ha definito su Facebook "un vero onore
ricevere l'appoggio della figlia di John Wayne".
L’endorsement del mito del cinema e del western non
è l’unico che fa discutere i repubblicani. Quello di Sarah Palin, anche lei ‘pro
Trump’, è stato incassato con qualche amarezza da Ted Cruz, senatore del Texas
e alfiere del Tea Party, che evidentemente ci sperava. In un tweet, Cruz ha fatto
buon viso a cattivo gioco: "Amo Sarah Palin. Senza il suo supporto non
sarei arrivato in Senato. Resterò sempre un suo grande fan".
New
Hampshire, sondaggi repubblicani, schermaglie democratiche
- Trump guida i sondaggi per le primarie repubblicane nel New Hampshire, il 9
febbraio, con il 34%, secondo il rilevamento della Cnn. Trump ha un vantaggio
di 20 punti su Cruz (14%), che è il candidato in più rapida ascesa da dicembre,
quando era al 6%. Più indietro l'ex governatore della Florida Jeb Bush e il
senatore della Floruida Marco Rubio, entrambi al 10%.
Fra i democratici, l’ex presidente Bill Clinton continua
la campagna a favore della moglie Hillary, e attacca il suo rivale Bernie
Sanders parlando nel New Hampshire, dove il senatore del Vermont guida, nel
sondaggio della Cnn, con 27 punti sull’ex
first lady..
Bill critica, in particolare, la proposta di
Sanders d’estendere a tutti l'assistenza sanitaria, andando oltre l’Obamacare.
"E' una ricetta di stallo", ammonisce, prevedendo che a novembre il
Congresso resterà in mano ai repubblicani, che hanno già ripetutamente cercato
di ostacolare o revocare la pur limitata riforma sanitaria di Obama. L’ex presidente contesta a Sanders pure le critiche al
Planned Parenthood, organizzazione no-profit che fornisce servizi sanitari nel
campo riproduttivo. (fonti vv - gp)
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