Scritto per www.GpNewsUsa2016.eu e Formiche.net il 26/01/2016
A una settimana dalle assemblee di partito nello Iowa,
che apriranno la stagione delle primarie, l’incertezza è grande sia fra i
democratici che fra i repubblicani, a giudicare dal 'poll of polls' della Cnn,
che fa la media dei sondaggi. Donald Trump è in leggero vantaggio sul fronte
repubblicano, avendo riscavalcato Ted Cruz anche grazie all’ ‘effetto Palin’
(31% a 26%); Hillary Clinton e Bernie Sanders sono testa a testa sul fronte democratico
(45% a 46%, un dato statisticamente irrilevante).
Fondamentale - concordano gli
analisti - sarà il dato sull'affluenza. I dati sono più stabili a livello
nazionale: Trump al 35% quasi doppia Cruz al 19%; e Hillary al 53% tiene a
distanza Sanders al 38%, anche se il vantaggio s’erode un po’. L’ex first lady
ha appena ricevuto l’appoggio del Boston Globe, il maggiore media tradizionale
del democraticissimo Massachusetts.
I dati non tengono ancora conto della possibilità che
Mike Bloomberg corra come ‘terzo uomo’. Pare intanto confermato che il magnate
dell’editoria deciderà dopo il ‘Super-Martedì’, il 1° marzo.
Ieri sera, c’è stato nello Iowa una sorta di
conferenza stampa televisiva parallela di Hillary e Sanders, che non si sono
affrontati in un dibattito, ma si sono esibiti separatamente: Sanders, che
punta sulla promessa di cambiamento, mentre Hillary rappresenta la continuità,
è stato ‘ispirato’, ma l’ex segretario di Stato ha sprigionato grande energia,
attaccando più Trump che il rivale, esprimendo riconoscenza per il presidente
Obama e citando, come modello, Abramo Lincoln ("Mi spiace presidente Obama, mi spiace Bill").
Sanders, invece, ha denunciato il voto di Hillary in
Senato nel 2002 a favore dell’invasione dell’Iraq e i suoi legami con Wall
Street, ha difeso il suo essere ‘socialista’ –“Vuol dire ‘basta all’egemonia di
pochi’”- e ha sostenuto che la sua esperienza lo qualifica come presidente. Hillary l’ha contrato: “Ci si può esprimere in
poesia, ma si governa in prosa”.
Obama
resta neutrale, ma dichiara “affetto” per Hillary –
Il presidente Obama avverte Hillary che l’essere favorita nella corsa verso la
Casa Bianca comporta "vantaggi, ma anche oneri". Lo dice in
un'intervista a Politico: Obama si mantie neutrale fra i candidati democratici,
pur dichiarando “affetto” per l’ex segretario di Stato, la cui esperienza non
ha paragoni "tra i candidati che non sono mai stati vice presidenti" –un
gesto di riguardo per il suo vice, e candidato mancato, Joe Biden-.
Per il presidente, Bernie Sanders "ha la virtù di
dire esattamente quel che pensa, è molto autentico, ha grande passione e non ha
paura", anche grazie "al lusso" di essere considerato
"senza speranza". Obama rifiuta però il parallelo con l 2008, quando
partendo sfavorito riuscì ad avere la meglio proprio sulla Clinton. Il
presidente sottolinea come la campagna sia oggi molto diversa dal 2008, con la
visione repubblicana "spostata sempre più a destra" e "irriconoscibile".
Per
Trump a messa, un sermone rampogna – Per calcolo o per
fede, domenica Donald Trump è andato alla funzione in una chiesa dello Iowa e e
s’è dovuto sorbire un sermone - che suonava rampogna - sui valori cristiani, in
primo luogo quello dell'accoglienza verso gli altri, rifugiati e immigrati
clandestini messicani compresi.
Il magnate dell’immobiliare, presbiteriano, è andato
alla First Presbyterian Church di Muscataine e s’è seduto in quinta fila. Il
pastore, una donna, Pamela Saturnia, ha fatto il suo sermone sul tema
dell'immigrazione, uno dei cavalli di battaglia di Trump nella corsa per la
nomination repubblicana. "Oggi Gesù ci insegna che è venuto per coloro che
sono fuori dalla Chiesa", ha detto il pastore, insistendo sul messaggio di
accettazione per "coloro che sono i meno amati, i più discriminati, i più
dimenticati". E ha proprio citato i rifugiati siriani, cui Trump vuole
vietare l'ingresso perché li ritiene tutti potenziali terroristi, e i migranti
messicani, che Trump vorrebbe rispedire tutti a casa, se sono in Usa
irregolarmente.
Più tardi, in conferenza stampa, Trump ha detto di
aver ascoltato la signora Saturnia, ma ha ribadito le sue posizioni: no agli
immigrati clandestini e ai rifugiati siriani, che devono rimanere a casa loro,
dove va loro garantita una 'safe zone'. In un comizio, lo showman ha sfoggiato
una certa sicumera sul consenso popolare di cui gode: "Potrei stare in
mezzo alla Quinta Strada di New York –ha detto- e sparare a qualcuno e non
perderei neanche un voto". ( ANSA – AGI – gp)
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