Capita
che una giornalista tosta e brava costringa sulla difensiva l’arroganza del
potere e metta addirittura in fuga lo sbruffone di turno: capita negli Stati
Uniti, dove, in polemica con la Fox, che conferma in conduzione Megyn Kelly, la
giornalista sua arci-nemica, dopo la lite con insulti sessisti dello scorso
agosto, Donald Trump decide di disertare l’ultimo dibattito in diretta tv fra
gli aspiranti alla nomination repubblicana prima dell’avvio delle primarie – in
onda in prima serata giovedì 28 gennaio -. “Voglio vedere quanti soldi faranno
senza di me sul palco”, dice, definendo la sua decisione “irrevocabile”.
Trump
aveva già lasciato intuire le sue intenzioni: “Non mi tratta in modo equo,
vedremo che cosa succede”, aveva detto, parlando della Kelly e del dibattito.
La Fox aveva replicato: “Prima o poi Trump, anche se diventerà presidente,
dovrà imparare che non può scegliere i giornalisti. Siamo molto sorpresi che sia
disposto a dimostrare di avere paura delle domande di Megyn Kelly”.
Il
forfait televisivo del battistrada repubblicano è l’epilogo della lunga
polemica che lo contrappone alla Fox, una rete pur vicina ai conservatori.
Trump ce l’ha in particolare con l'anchorwoman, decisa e aggressiva, con cui
s’era già accapigliato nel primo dibattito, accusandola di mancare d'imparzialità
e di avere il sangue “agli occhi e non solo”, con una evidente e molto volgare
allusione al ciclo mestruale.
Dopo
avere mostrato qualche incertezza sulla sua partecipazione al confronto, prima
ha pubblicato un video su Instagram in cui, parlando della Kelly, chiedeva:
"Pensate davvero che riesca a essere imparziale in un dibattito?";
quindi, s’è rivolto ai suoi fan su Twitter, ponendo il quesito: "Dovrei
andare al dibattito?".
La Fox,
piccata, ha replicato con un comunicato sfottente: "Abbiamo appreso da
canali riservati che l'Ayatollah e Putin intendono trattare Donald Trump in
modo ingiusto, quando lo incontreranno se diventerà presidente. Una fonte
malevole ci ha rivelato che Trump ha un piano segreto per sostituire il governo
con i suoi follower su Twitter e chiedere a loro se andare o no a questi
incontri".
Irritato,
Trump ha convocato una conferenza stampa per annunciare che avrebbe saltato il
dibattito e s’è ancora scagliato contro la Kelly, definita "un peso
piuma". Poco dopo è arrivato un comunicato nello stile del personaggio:
"Mr Trump sa riconoscere un cattivo affare quando ne vede uno … Roger
Ailes (il presidente di Fox News, ndr) e Fox News pensano di potersi
fare gioco di lui, ma Trump non si presta ai giochi".
Il
magnate dell’immobiliare, che sostiene di avere dominato i precedenti sei
dibattiti, certamente segnati dalla sua presenza, ha così organizzato una
raccolta di fondi per "i combattenti feriti", parallela allo show in
tv.
La Kelly,
45 anni molto ben portati e una disponibilità a comparire esaltata dal suo
mestiere e confermata dalla gallery delle sue foto online, in estate fece
perdere le staffe a Trump, tartassandolo di domande sul suo maschilismo: lui
forse non se l’aspettava, dando per scontato che la Fox fosse una rete amica;
di certo, a caldo reagì male e a freddo peggio.
La Fox è
sempre stata dalla parte della Kelly, che ne era un volto feticcio e che lo è ancora
di più ora. Nata a Siracuse, nello Stato di New York, madre di origini italiane
e padre di origini irlandesi, avvocato, poi convertitasi al giornalismo, nel
2003 a Washington faceva cronaca per il canale locale della Abc, nel 2004 era
già alla Fox e pure la Cnn le mise gli occhi addosso perché – assicura Jonathan
Klein, il presidente- “Megyn è quel tipo di talento che si cerca di strappare
agli altri”.
Alla Fox,
dal 2014 la Kelly conduce un suo programma di approfondimento politico, ‘The
Kelly Files’: difficile che Trump, prima o poi, ne sia ospite.
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