Scritto per www.GpNewsUsa2016.eu e Formiche.net il 19/01/2016
Il Parlamento britannico ha ieri dibattuto per tre ore
sull'imposizione o meno d’un divieto d'ingresso nel Regno Unito nei confronti
di Donald Trump, a causa delle prese di posizione del candidato alla nomination
repubblicana alla Casa Bianca contro donne, messicani, islamici e minoranze
assortite, definite di "incitamento all'odio". Una discussione solo teorica
perché il premier David Cameron, pur bollando come "inutili, divisive e
sbagliate" le affermazioni del magnate dell’immobiliare, ha già fatto
sapere che non prenderà provvedimenti contro di lui.
Formalmente, la decisione finale spetta al ministro
dell'Interno Theresa May. George Osborne, cancelliere dello Scacchiere, ha pure
condannato le affermazioni di Trump, respingendo però l’idea della messa al
bando e invocando piuttosto un "dibattito democratico, che renda molto
chiaro che certi punti di vista non sono ben accetti".
L'argomento non poteva essere ignorato, poiché una
petizione online per impedire al miliardario l’ingresso in Gran Bretagna ha
raccolto oltre 574.000 firme: a norma di legge ne bastano centomila, depositate
sull'apposito sito predisposto dal governo, perché i parlamentari esamino l'istanza.
A presiedere i lavori è stato il laburista Paul Flynn,
che vorebbe "invitare Trump a visitare le zone dell'Inghilterra colpite
dalle recenti inondazioni senza precedenti": sarebbe "utile ed
educativo per chi nega il surriscaldamento globale del clima".
Nei giorni scorsi, Trump aveva minacciato di revocare i
piani di investimento da oltre un miliardo di dollari in Scozia se fosse stato
messo al bando dal Regno Unito. Tra i progetti, la realizzazione del Trump
International Golf Links e del Trump Turnberry, un resort di lusso sulla costa
dell'Ayrshire. Il candidato repubblicano, la cui madre era scozzese, s’è già
visto revocare lo statuto di ambasciatore d'affari della Scozia, mentre la
Robert Gordon University di Aberdeen gli ha tolto la laurea honoris causa.
La campagna elettorale dello showman continua a essere
contrassegnata da toni forti e sortite, sue o nei suoi confronti, sorprendenti.
Ha liquidato come "un mucchio di spazzatura" il maggiore giornale del
New Hampshire, il New Hampshire Union Leader, dopo la pubblicazione d’un editoriale
critico che lo paragonava al cattivo di 'Ritorno al Futuro' e lo definiva "rozzo,
sbruffone, con nessuna filosofia politica".
La lista dei suoi amici e nemici eccellenti continua
ad allungarsi. Fra gli amici, un posto fisso ce l’ha Vladimir Putin, di cui
Trump parla costantemente bene e che difende dalle accuse di fare eliminare
giornalisti scomodi – “Non c’è prova che abbia ucciso nessuno” -.
Fra i nemici, ecco il ministro degli esteri dell’Iran Mohammad
Javad Zarif: la diplomazia non è cosa “per arroganti arricchiti”, ha detto. E c’è
pure il boss della droga messicano El Chapo, recentemente arrestato: dopo le
esternazioni di Trump contro gli immigrati messicani, il bandito aveva messo
una taglia sulla sua testa, vivo o morto. Quando l’attore Sean Penn, nella loro
controversa intervista, gli chiese di Trump, el Chapo sorrise e poi rispose
ironicamente: “Ah! Mi amigo!"
Con tutto questo, Trump non perde, però, il senso
degli affari. La scorsa settimana ha venduto uno dei suoi appartamenti per
oltre 14 milioni di dollari: utili a pagare gli spot in onda tra Iowa e New
Hampshire. (Agi e fonti varie - gp)
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