Scritto per Il Fatto Quotidiano del 17/05/2016 e ripreso da www.GpNewsUsa2016.eu e Formiche.net
Il dubbio c’è e resta, se Bill le giovi più in panchina
o in campo, perché è un’arma a doppio taglio. Ma Hillary non ne sembra turbata
e continua a schierarlo: il ben presto settantenne ex presidente, nonostante
gli anni e i malanni, conserva una capacità di entrare in sintonia con il
pubblico molto superiore a quella dell’ex first lady, anche se ricorda agli
elettori un rapporto ‘marito – moglie’ come minimo discutibile.
Anzi, adesso Hillary gli promette un posto in squadra
non solo nella campagna, ma anche dopo: parlando nel Kentucky, dove oggi si
vota, l’ex first lady ha annunciato che l’ex presidente avrà “l’incarico di
rivitalizzare l'economia", se lei sarà eletta alla Casa Bianca. E ha
spiegato perché: "Lui sa come farlo, specialmente in posti come quelli
minerari o poveri o in quelle parti dell’Unione escluse" dalla crescita
degli ultimi anni.
Dalla parte di Bill, ci sono i successi economici
della sua presidenza, 8 anni di crescita ininterrotta. Con l’annuncio, Hillary
riscatta la gaffe fatta la scorsa settimana nella West Virginia e ricambia un
favore al marito. In West Virginia, terra povera e di miniere come il Kentucky,
l’ex first lady preconizzò la chiusura dei pozzi: il suo rivale Bernie Sanders,
che nei sondaggi le era dietro, vinse. E nel 1993 il presidente Clinton affidò
alla moglie che scalpitava la riforma sanitaria - fu un flop, perché il
progetto non andò mai in porto -.
Dunque, se Hillary sarà eletta l’8 Novembre, il 42°
presidente degli Stati Uniti non dovrà limitarsi al ruolo di ‘primo marito’.
Anche se fare girare a mille l’economia pare oggi meno semplice che negli Anni
Novanta: globalizzazione, informatizzazione, Cina e India e compagnia bella
sono fattori che allora non c’erano o pesavano di meno.
Bill lasciò in eredita al suo successore un tasso di disoccupazione
bassissimo e un attivo di bilancio di 1.000 miliardi di dollari, che George W.
Bush dissipò, ingigantendo, soprattutto, le spese militari e per la sicurezza
dopo gli attacchi all’America dell’11 Settembre 2001.
Ma c’è pure chi ricorda che proprio l’Amministrazione
Clinton pose, nel 1999, le basi per la crisi economico-finanziaria scoppiata nel
2007: su proposta del ministro dell'Economia Robert Rubin e del capo del Consiglio
economico della Casa Bianca Larry Summers, fu abolita la legge bancaria varata
nel 1933, subito dopo la Grande Depressione. Il Glass-Steagall Act separava
bene le attività delle banche d'affari da quelle commerciali e impediva
degenerazioni come quelle che decretarono il tracollo di Lehman Brothers e
misero in ginocchio altri colossi di Wall Street.
In questa campagna, la discesa in campo pro Hillary di
Bill ha coinciso con l’inizio delle primarie: l’ex presidente si presentò nello
Iowa e nel New Hampshire da “nonno felice”, invitando a credere in Hillary che “migliora
tutto ciò che tocca”. Fino ad allora, aveva tenuto un basso profilo, dando consigli
dietro le quinte e contribuendo alla raccolta di fondi (in eventi a porte
chiuse), forse memore del fatto che, nel 2008, non fu capace di tenere l’ex
frist lady al riparo dall’allora rivale Barack Obama, che la battè nelle
primarie.
L’ingresso di Bill nella campagna ha coinciso con un
innalzamento della retorica contro Trump, che ha reagito dal canto suo intensificando
i riferimenti agli scandali sessuali di cui l’ex presidente fu protagonista,
prima di arrivare alla Casa Bianca e mentre c’era.
L’altra ‘arma segreta’ familiare di Hillary, la figlia Chelsea, resta, per ora, nelle retrovie: sta portando avanti una seconda gravidanza e sarà forse spendibile con cautela da settembre in poi, dopo l’arrivo del fratellino, o della sorellina, di Charlotte.
L’altra ‘arma segreta’ familiare di Hillary, la figlia Chelsea, resta, per ora, nelle retrovie: sta portando avanti una seconda gravidanza e sarà forse spendibile con cautela da settembre in poi, dopo l’arrivo del fratellino, o della sorellina, di Charlotte.
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