Scritto per www.GpNewsUsa2016.eu e Formiche.net il 16/09/2016
Hillary Clinton torna a fare campagna, dopo cinque
giorni di sosta forzata causa polmonite, ma riparte alla pari con Donald Trump,
se non sotto: il vantaggio d’agosto nei sondaggi è svanito. E resta, nell’opinione
pubblica, un sospetto d’opacità, per le remore dell’ex first lady a dichiarare
la malattia, ammessa solo dopo il malore a Ground Zero domenica scorsa.
La candidata democratica riparte dalla North Carolina
e da Washington. "Sto molto bene!", dice, più sorridente che
energica, ai giornalisti che le chiedono come si sente, a bordo del volo che la
porta al comizio che segna la ripresa. Lì, davanti ai suoi sostenitori,
afferma: “Non volevo fermarmi: a pochi giorni dal voto, restarmene a casa seduta
era l'ultima cosa che volevo fare. Ma alla fine passare qualche giorno con me
stessa non è stato male, ho pensato. La campagna non incoraggia alla
riflessione, ma è importante restare con i propri pensieri qualche volta. E ho
pensato: la gente come me è fortunata, milioni di americani non possono farlo,
non possono permettersi qualche giorno di malattia".
La Clinton ha aggiunto: “Sono stata accusata di molte
cose, ma mai di mollare". E ha sottolineato una differenza tra lei e Trump,
reduce da una sceneggiata in televisione per sciorinare la sua salute nel
popolare show del pomeriggio condotto dal 'Dr. Oz': "Io non sarò mai uno
showman così e mi sta bene".
Più tardi, parlando a Washington al galà del
Congressional Hispanic Caucus Institute, l’ex first lady s’è scagliata contro
il suo rivale: lo ha accusato di intolleranza e lo ha criticata perché s’è di
nuovo rifiutato di ammettere, in un’intervista al Washington Post, che il
presidente Barack Obama è nato negli Stati Uniti – una vecchia e sterile
polemica, che lo stesso Trump aveva chiuso -.
Il magnate, che ieri ha sparato l’ennesima ‘bomba’,
promettendo 25 milioni di posti di lavoro, non ha l’appoggio di neri e
ispanici. Nel Michigan, a Flint, la città della strage nel liceo di Columbine e
di Michael Moore, una donna pastore nera l’ha bloccato mentre concionava contro
Obama e Hillary nella sua chiesa metodista: “Ci parli dei nostri problemi”,
cioè l’emergenza dell’acqua al piombo, “non dei fatti suoi”.
Dimmi
che medicina prendi e ti dirò che presidente sarai –
Nello studio del ‘Dr. Oz’, Trump s’è dichiarato affetto dai malanni di mezza
America: è sovrappeso, ha il colesterolo e la pressione alti: il magnate, che s’affida
sempre all’improbabile dottor Harold Bornstein, prende perciò medicinali e un
basso dosaggio di aspirina, non fuma e non beve.
Pure le informazioni sullo stato di salute di Hillary,
curata dalla dott.ssa Lisa Bardack, fanno la lista dei medicinali che la
candidata assume al momento: il Levaquin, un antibiotico, parte della terapia contro
la polmonite, il Clarinex, un antistaminico comunemente usato da chi è affetto
da allergie, e anche il Coumadin, un anticoagulante del sangue.
L’avanzata
di Trump nei sondaggi e i ‘terzi incomodi’ - Secondo un
rilevamento NYT/Cbs, c’è un testa a testa a livello nazionale: l’ex first lady
guida 46 a 44% (46 a 41% tra i probabili elettori), mentre ad agosto era avanti
otto punti. In una corsa a quattro, Hillary e Trump sono pari al 42%, con il
libertario Gary Johnson all'8% e la verde Jill Stein al 4%. Secondo un poll del
LAT, invece, Trump è avanti di sei punti, 47 a 41%: il massimo vantaggio mai
attribuitogli dopo le convention.
I candidati minori hanno il sostegno più forte tra i
giovani: il 26% degli elettori tra i 18 e i 29 anni intendono votare per
Johnson e il 10% per la Stein. Poco più del 20% tra gli indipendenti intende,
inoltre, votare per uno dei due.
Permane la diffusa insoddisfazione nei confronti di Hillary
e Trump: tra quanti intendono votarli, poco più della metà lo fa convinta,
mentre il resto lo fa soprattutto per bloccare l'altro. Solo il 43% dei probabili
elettori andrà alle urne entusiasta e i fan di Trump lo sono più di quelli di
Hillary: 51 contro 43%.
La Clinton continua a superare il magnate tra le donne,
i giovani e i non bianchi, mentre Trump guida tra i bianchi (57 contro 33). Tra
le donne bianche, i due candidati sono quasi pari: 46% Hillary, 45% Donald.
L'ex first lady è in largo vantaggio (11%) tra i laureati, specie bianchi.
Economia:
promesse a misura di Trump - Una crescita annuale dell'economia
di almeno il 3,5%, ben al di sopra delle attuali proiezioni, e 25 milioni di
posti di lavoro: sono alcune delle promesse che Trump ha fatto ieri,
aggiornando i suoi piani economici all'Economic Club di New York.
Il mix del magnate prevede pure tasse più basse (in
particolare per le aziende, la cui aliquota dovrebbe scadere al 15% dall’attuale
35%), riduzioni delle spese non legate a sicurezza e difesa, una riduzione
delle norme specie su ambiente e sicurezza alimentare. Il gettito fiscale
dovrebbe ridursi complessivamente di 4.400 miliardi di dollari, ma la crescita
economica generata dovrebbe contribuire a compensarlo.
Faccia
a faccia con il pastore – Per la seconda volta in questa
campagna, un pastore metodista donna tiene testa a Trump: era già successo
durante le primarie in South Carolina, è di nuovo successo nel Michigan.
"Signor Trump lei è qui per parlarci di Flint,
non per fare un discorso politico", l'ha bloccato, salendo sul palco,
Green Timmons, un pastore donna, che aveva già sottolineato che la presenza lì del
candidato non era un endorsement. Il magnate è parso interdetto: ha abbozzato
un sorriso, prima di tornare al tema principale del suo discorso.
Poi, però, Trump è stato contestato da alcune persone
che gli rimproveravano le discriminazioni contro gli affittuari neri e la
descrizione degli afro-americani come gente "pigra". La Timmons,
però, a quel punto lo ha difeso, ricordando a tutti che era un ospite e
meritava rispetto.
Commentando sulla Cnn l'episodio, Trump ha ammesso: "E' successo qualcosa d’indesiderabile", aggiungendo che temeva di avere un’accoglienza non amichevole in quella chiesa. Della Timmons ha detto: "Era così nervosa, così agitata". (fonti vv – gp)
Commentando sulla Cnn l'episodio, Trump ha ammesso: "E' successo qualcosa d’indesiderabile", aggiungendo che temeva di avere un’accoglienza non amichevole in quella chiesa. Della Timmons ha detto: "Era così nervosa, così agitata". (fonti vv – gp)
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