Scritto per www.GpNewsUsa2016.eu e Formiche.net lo 07/02/2016
Donald
Trump torna sul palco di un dibattito televisivo fra i candidati repubblicani –
l’ultimo, prima del voto di martedì nel New Hampshire – ed è d’accordo con i
suoi rivali per la nomination sulla necessità di un’escalation nella lotta
contro il sedicente Stato islamico e di un intervento in Libia.
Il
dibattito di sabato sera sulla AbcNews, che vede un po’ in ombra i senatori Ted Cruz (Texas)
e Marco Rubio (Florida), dà invece fiato alle seconde linee, il governatore del
New Jersey Chris Christie e l’ex governatore della Florida Jeb Bush.
Tutti
contro Hillary Clinton, i repubblicani; nessuno contro Bernie Sanders, come se
non ci fosse. Dell’ex first lady, Trump dice: “Non possiamo avere altri quattro
anni di un Barack Obama. La batterò facilmente: sono l’unico qui che non
vorrebbe trovarsi di fronte”. Lei sul web ironizza e ‘posta’ un frammento di
video in cui se la ride. Rubio chiama in causa il presidente Obama e l’accusa
di inventarsi le discriminazioni contro i musulmani d’America.
Ed è tutti
contro tutti, nel campo repubblicano. Trump, che ha ormai nel mirino Cruz, che
accusa d’avergli rubato la vittoria nello Iowa, dove vorrebbe rivotare, battibecca
come al solito contro Bush, beccandosi i fischi di disapprovazione del pubblico
quando pretende di zittirlo. Bush gli contesta le speculazioni ad Atlantic City,
la città del gioco sulla costa atlantica: “Taci”, gli intima Trump, agitando il
dito. ”Lascia parlare me… Vuoi solo fare il duro”, dice sarcastico lo showman,
che da sempre accusa l’ex governatore di essere un pappamolla.
Christie
attacca Rubio, che sarebbe “abituato a marinare la scuola”, per via delle
assenze in Senato. Bush prende le distanze da suo fratello presidente: “Non
reintrodurrei” – dice - le torture praticate sui presunti terroristi in base al
Patriot Act. Cruz risale più indietro: l’atteggiamento minaccioso della Corea del
Nord è colpa del fallimento delle politiche di Bill Clinton, che, a fine mandato,
voleva ‘sdoganare’ il regime di Pyongyang – Trump, invece, vuole lasciare che
sia la Cina a cavare dal fuoco le castagne della Corea del Nord -.
Il magnate dell’immobiliare ha intanto corretto la sua strategia televisiva: ci sarà a marzo sulla Fox, anche se a moderare dovesse essere la sua arci-nemica Megyn Kelly – a fine gennaio, aveva invece disertato il dibattito nello Iowa. E torna a comportarsi da mattatore: “Con me vinceremo – dice -, ho il temperamento giusto”. (fonti vv - gp)
Il magnate dell’immobiliare ha intanto corretto la sua strategia televisiva: ci sarà a marzo sulla Fox, anche se a moderare dovesse essere la sua arci-nemica Megyn Kelly – a fine gennaio, aveva invece disertato il dibattito nello Iowa. E torna a comportarsi da mattatore: “Con me vinceremo – dice -, ho il temperamento giusto”. (fonti vv - gp)
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