P R O S S I M A M E N T E

Buone Feste - Sereno Natale - Un 2017 Migliore - Buone Feste - Sereno Natale - Un 2017 Migliore - Buone Feste - Sereno Natale - Un 2017 Migliore

martedì 26 aprile 2016

G5: Hannover, Obama vuol fare l'europeo, Renzi si sente un pezzo grosso

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 26/04/2016

 Non è chiaro che cosa sia, il G5 di Hannover: se la nascita d’una nuova sigla dell’ordine mondiale; o una tappa del lungo addio di Barack Obama a fine doppio mandato; o uno scambio d’opinioni e d’informazioni, per fare il punto con gli alleati nel marasma di problemi che America ed Europa condividono, senza riuscire a risolverne nessuno, il Califfo, la Siria, la Libia, l’Ucraina e la Russia, il flusso dei migranti, le grane economiche e commerciali.

Prima a Londra con David Cameron, poi in Germania con Angela Merkel, il presidente Obama si propone in versione paladino dell’Unione europea e della sua coesione: vuole che la Gran Bretagna resti nell’Ue; ed elogia le scelte coraggiose sui migranti della cancelliera tedesca, proprio quando l’opzione della solidarietà sembra appannarsi. Ma soprattutto Obama chiede ai partner più impegno nella lotta alla minaccia dell’integralismo: insomma, il presidente ‘europeista’ echeggia i messaggi che arrivano dalle campagne elettorali democratica e repubblicana negli Stati Uniti, “Gli europei paghino di più per la sicurezza comune”, in termini di spese e d’impegno.

Che il G5 – gli Stati Uniti e i quattro Grandi europei, Gran Bretagna, Francia, Germania, Italia – sia un nuovo protagonista dell’ordine mondiale è lettura pretestuosa, anche se il premier Renzi ne trae il messaggio altisonante che “l’Italia ha riconquistato una centralità internazionale”. Dal castello nell’area di Hannover dove avviene il consulto, escono più appelli che decisioni operative, a parte l’annuncio dell’invio in Siria di 250 altri militari delle forze speciali americane, per dare un impulso alla lotta contro gli jihadisti e migliorare l’addestramento delle forse in campo contro il Califfo.

Ma non si può neppure ridurre la riunione a una tappa del giro d’addio di Obama: di qui a gennaio, quei cinque si rivedranno al G7 in Giappone, al G20 in Cina e al vertice della Nato in Polonia, solo per restare agli appuntamenti già fissati. Forse, c’è anzi bisogno di ‘sincronizzare gli orologi’ verso quei confronti con interlocutori invadenti, come la Cina e la Russia, ma anche con alleati inquieti, come la Polonia e i Paesi dell’ex blocco comunista.

Per l’Italia, il Vertice di Hannover, ‘intercettato’ non a caso dalla richiesta di assistenza della Libia, per tutelare le risorse petrolifere, conta soprattutto per il pieno sostegno degli americani agli europei contro la migrazione illegale (e c’è pure la disponibilità a mobilitare la Nato, già presente nell’Egeo, contro i trafficanti di persone).

Obama dice: "Un’Europa forte e unita è una necessità per tutti noi”. E dà dell’integrazione quella visione positiva che gli europei non riescono più ad avere: “Nel XX Secolo, questo continente viveva in costante conflitto, la gente moriva di fame, le famiglie venivano separate. Ora, la gente vuole venire qui esattamente per quello che avete creato: vi sono genitori pronti a traversare il mare per dare ai propri figli cose che noi non dobbiamo dare per scontate".

L’altro lato del messaggio americano è il monito all'Europa ad aumentare gli sforzi per la sicurezza: "L'Europa è stata a volte troppo noncurante rispetto alla propria difesa", afferma Obama, esortando gli alleati della Nato ad aumentare le spese per la difesa fino a raggiungere l'obiettivo, concordato, del 2% del Pil. E il presidente preannuncia che rinnoverà l'appello al Vertice della Nato a Varsavia, a luglio.

Affiora anche la speranza di condurre in porto, entro la fine della sua presidenza, il Ttip, cioè l’accordo di libero scambio transatlantico: i negoziati vanno avanti, ma c’era la sensazione che l’intesa fosse partita rinviata al prossimo presidente degli Stati Uniti. Invece, Obama rilancia: è evidente che gli farebbe piacere chiudere il dossier commerciale atlantico, dopo avere suggellato quello pacifico.

Nessun commento:

Posta un commento