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martedì 28 aprile 2015

Immigrazione: Italia/Ue/Onu, diplomazia d'alta quota in alto mare

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 28/04/2015 

E’ spettacolare, la diplomazia dell’immigrazione, dopo il Vertice europeo straordinario: un intreccio di dialoghi ad alta quota e di discorsi in alto mare. Se sia anche sostanziale, lo si comincerà a capire oggi, quando Federica Mogherini porterà le istanze italiane ed europee al Palazzo di Vetro dell’Onu e poi a Washington. Obiettivo: ottenere il consenso della comunità internazionale ad azioni contro gli scafisti schiavisti.

 Ieri, il premier Matteo Renzi ne ha parlato al segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon in volo verso la nave San Giusto, che li attendeva al largo del Canale di Sicilia, dove partecipa a operazioni di ricerca e soccorso, nell’ambito di Triton –a bordo del velivolo, c’era pure la Mogherini, che ha così disertato a Kiev il Vertice tra l’Ucraina e l’Ue-.

Con Ban, Renzi ha parlato di immigrazione e di Libia. Temi che Ban Ki-moon affronterà anche oggi, in Vaticano, nel colloquio con Papa Francesco. Per l’Onu, la priorità è salvare vite umane. E Renzi afferma che l’Italia non è più sola, ora che ha il “sostegno dell’Onu” –lo aveva già detto dopo il Vertice europeo, “con il sostegno dell’Ue”-. 

Ma, in un’intervista, Ban esclude “una soluzione militare alla tragedia umana nel Mediterraneo". E quanto alla possibilità di distruggere i barconi prima che partano, il segretario generale ricorda che la priorità della Nazioni Unite è garantire "la sicurezza e la protezione dei diritti umani dei migranti e di quanti chiedono asilo". E' cruciale "un approccio complessivo che guardi alla radice delle cause e … alla realizzazione di canali di immigrazione legali”. Sulla Libia, Ban è "molto preoccupato dall'instabilità" del Paese, ma resta "convinto che non vi siano alternative al dialogo".

Nelle prossime ore, e comunque in settimana, l’Ue definirà una ‘roadmap’ per attuare le decisioni del Vertice. Ma la portavoce della Commissione europea Natasha Bertaud precisa che la questione della ripartizione dei rifugiati tra i 28 su base volontaria sarà affrontata nel vero e proprio Piano Ue per l'immigrazione che sarà presentato il 13 maggio. 

Il presidente dell’Esecutivo Juncker darà delle indicazioni domani, a Strasburgo, nella plenaria del Parlamento: la ‘roadmap’ preciserà, in particolare, tempi e modi del triplicamento delle risorse di Triton e della missione di politica di difesa e sicurezza –quella contro gli scafisti schiavisti- affidata alla Mogherini. 

Che deve trovare alleanze e un ‘portavoce’ nel Consiglio di Sicurezza dell’Onu, dove né l’Ue né l’Italia hanno un seggio –di Paesi dell’Unione, ci sono i membri permanenti Gran Bretagna e Francia, che si sarebbe detta disponibile, oltre a Spagna, che dovrebbe essere interessata, e Lituania, su cui non si può fare troppo affidamento-. 

Al Vertice Ucraina-Ue, s’è parlato delle riforme politiche ed economiche e del rispetto degli accordi di Minsk, alla cui completa attuazione l’Ue subordina la revoca delle sanzioni anti - Russia. Il che complica la vita alla Mogherini all’Onu, dove il consenso della Russia, e della Cina, mai favorevole a violazioni della sovranità nazionale, è determinante: un loro veto blocca tutto.

 Per l’arrivo di Ban a Roma, Amnesty international ha pubblicato un testo, secondo cui 1700 persone potrebbero già essere morte nel Mediterraneo quest’anno, molte di più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Per Amnesty, l’Onu "deve spingere i governi europei a estendere l'area di Triton e a rivedere le politiche d'asilo e immigrazione". "Finché Triton non coprirà l'area di Mare Nostrum, altre vite andranno perse in mare".

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