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sabato 25 aprile 2015

Immigrazione: Vaticano contro bombardamenti barconi, inutile e pericoloso


Scritto per Il Fatto Quotidiano del 25/04/2015

C’è chi parla a suocera perché nuora intenda. E c’è la suocera che finge di non capire che a lei si parla, e non alla nuora. Il Vaticano è deluso dall’accordo sull’immigrazione fra i leader dei 28 e lo dice all’Europa; ed è preoccupato dall’insistenza che nell’Ue è tutta, e solo, italiana sul bombardare i barconi. “E’ inutile e pericoloso”, tuona il cardinale Antonio Maria Veglio. Non contro l’Unione, che a bombardare è come minimo riluttante, ma contro chi, nel governo italiano, lancia proclami –il premier Renzi- e sciorina alternative –il ministro Pinotti-.

Sono giorni che il Vaticano batte sul tasto dell’immigrazione e di una politica dell’accoglienza, non del respingimento e –tanto meno- del bombardamento. Papa Francesco aveva dato il là domenica, subito dopo la tragedia nel Canale di Sicilia: “La comunità internazionale agisca con decisione: sono fratelli nostri, fuggivano da povertà e guerra, cercavano la felicità”, come ogni essere umano ha il diritto di fare –e non solo perché glielo riconosce l’illuministica Costituzione degli Stati Uniti-. 

Poi, mentre i leader dei 28 si riunivano a Bruxelles, ha parlato padre Camillo Ripamonti, presidente del Centro Astalli. Per il gesuita, dalle posizioni dell’Ue "non traspare il coraggio di cambiare rotta", perché "prevalgono ancora una volta le preoccupazioni per la sicurezza e la protezione dell'Europa su quelle per i migranti". Padre Ripamonti dice: "L'Europa deve difendere i rifugiati, non difendersi da loro. Proteggere gli uomini è più importante che proteggere le frontiere".

Adesso il cardinale Veglio, presidente del Pontificio Consiglio per la pastorale dei migranti, sbotta: "Non siamo soddisfatti dell’accordo di Bruxelles. Qualcosa è stato fatto, come il finanziamento - triplicato, ndr – di Triton. Ma cosi non si risolve il problema”. E la delusione perché “manca una politica delle migrazioni seria” diventa allarme: “Inutile e pericoloso bombardare i barconi”.

Fortuna che, nell’Unione, nessuno ci pensa davvero –e lo dicono solo Renzi e i suoi-. E il politico italiano in questo momento più in sintonia col Vaticano, il presidente Mattarella, invita a essere “inflessibili con i trafficanti di persone e con i terroristi”, ma esorta pure “a soccorrere gli uomini”.

Quel che s’appresta a fare con maggiore piglio e minori remore Frontex, l’agenzia dell’Ue che gestisce Triton e che sta ricevendo i rinforzi promessi: la prossima settimana una nave britannica sarà nel Mediterraneo meridionale, per operazioni di soccorso e di salvataggio. Fonti di Frontex ammettono: “Abbiamo ricevuto più mezzi di quanto non ci aspettassimo”.

Veglio rilascia un’intervista al Servizio Informazione religiosa, l’agenzia dei vescovi, vuole proprio fare sapere come la pensa il Vaticano: “Servirebbe una politica delle migrazioni seria", che non c’è. L’Osservatore Romano titola sul Vertice: "Avanti divisi", rilevando che "l'Europa non s’è mai data la premura di fare una politica delle migrazioni". Mentre "tutti sono disposti a dare soldi, a patto che i migranti non vengano a disturbare. Non è questa la soluzione".

Ma è l’idea di ricorrere a strumenti di guerra che inquieta di più Veglio: "Bombardare i barconi è un'idea stranissima. Ma cosa bombardano? C'è il diritto internazionale! Bombardare in un Paese è un atto di guerra. A cosa mirano? Solo ai piccoli battelli dei migranti? Chi garantisce che quell'arma non uccida anche le persone vicine, oltre a distruggere i barconi?".

E se anche fossero distrutti tutti i battelli, “il problema dei migranti in fuga da conflitti, persecuzioni e miseria continuerà ad esistere": "E’ inutile bombardare le imbarcazioni, le persone disperate troveranno sempre sistemi per fuggire, faranno altri barconi, passeranno via terra”.

Come fa la stragrande maggioranza dei migranti. Morendo anche così: ieri è toccato a 14 somali e afghani che, a una cinquantina di chilometri da Skopje, in Macedonia, camminavano lungo una ferrovia per non perdersi. Un treno li ha travolti e uccisi. “Finché ci saranno guerra, dittature, terrorismo e miseria, ci saranno i profughi, che andranno dove possono andare", dice Veglio. A costo di morire.

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