P R O S S I M A M E N T E

Buone Feste - Sereno Natale - Un 2017 Migliore - Buone Feste - Sereno Natale - Un 2017 Migliore - Buone Feste - Sereno Natale - Un 2017 Migliore

domenica 16 novembre 2014

G20: obiettivo crescita 2,1% 2018, Renzi vede asse con Obama

Scritto per EurActiv.it il 16/11/2014 

L’obiettivo è una crescita del 2,1% media nel 2018: tutti d’accordo, i Venti Grandi; e ci mancherebbe altro, che ci fossero contrasti su un’affermazione del genere. Per concordare la quale, non c'era forse bisogno di fare un viaggio in Australia e di passare due giorni a chiamarsi per nome,  ad ostentare amicizia.

Il G20 di Brisbane si chiude anche con progressi dichiarati sulla lotta all’evasione fiscale e alla corruzione e impegni contro ebola e riscaldamento globale. Il Vertice è movimentato, ma più dalle tensioni sull’Ucraina che dalle preoccupazioni per l’economia.

Il premier italiano Matteo Renzi è fra i fautori più vocali di una politica di crescita, lui che rappresenta l’unico Paese fra i Venti Grandi in recessione -13 trimestri, oltre 4 anni, di pil negativo, con un ritorno del potere d’acquisto degli italiani sui livelli 2000-.

La riunione in Australia, sabato e domenica, è l’occasione di un intreccio di bilaterali. Renzi vede, fra gli altri, i presidenti Usa Barack Obama e russo Vladimir Putin –è fra i pochi che non ci litiga- e il premier indiano Narendra Modi –sui marò, nulla di concreto-. Questa mattina, Renzi fa colazione con il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, in vista del Vertice europeo di metà dicembre.

Secondo fonti di stampa, Juncker ha scritto a Renzi (“Ora, lavoro e crescita”, il senso della missiva) e al presidente del Parlamento europeo Martin Schulz (“definiamo l’agenda degli investimenti insieme”).

Il premier italiano riscontra grande sintonia col presidente americano: superare la logica del rigore e dell’austerità, mettere l’accento sulla crescita e sugli investimenti per rilanciarla, fare pressing sulla cancelliera tedesca Angela Merkel perché l’Unione europea cambi rotta.

Obama avverte che gli Stati Uniti non possono portare “l’economia globale sulle proprie spalle”. Renzi ammette che l’Italia deve fare la sua parte con le riforme.

Prima di lasciare il G20 senza partecipare al pranzo finale, Putin, che ha avuto scontri frontali sull’Ucraina con molti leader occidentali, ha spiegato di andarsene per “potere dormire alcune ore prima di tornare al lavoro lunedì”. Teoricamente, l’urgenza dovrebbe essere condivisa da tutti i Grandi.

Nessun commento:

Posta un commento