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sabato 10 dicembre 2011

Crisi: Ue, Vertice, l'Europa vara Patto Bilancio e va senza Gb

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 10/12/2011

Arrivederci. O, forse, addio. Senza darsi la mano, perché Sarkozy e Cameron manco si salutano. Ma senza piangere. L’Unione con dentro la Gran Bretagna è forse finita, dopo una parentesi di ambiguità durata quasi 40 anni; e sono definitivamente caduti due tabù già violati in passato, ma che facevano ancora velo all’integrazione: quello dell’unanimità, per cui o si decide tutti insieme o non si decide; e quello di un’Europa blocco compatto, soppiantata dalle due o più velocità, con un mosaico d’iniziative. Del resto, alcune tappe di grande successo dell’integrazione comunitaria sono partite lasciandosi inizialmente qualcuno indietro (e sempre la Gran Bretagna): Schengen, Maastricht, l’euro.

Il problema, qui, non è che Londra resti fuori. Il problema è se le conclusioni del Vertice di Bruxelles, il ‘patto di bilancio’, bastino ad arginare e superare la crisi del debito: i tempi sono stretti –di qui a marzo, per mettere in bella copia accordi appena tratteggiati-, la pressione dei mercati e dei partner è fortissima. I primi echi sono positivi: borse su, spread giù –ma sono dati labili-; e la Casa Bianca, che da settimane mette fretta, avalla l’esito del Vertice, senza badare alla diserzione britannica, ma nota che “resta del lavoro da fare”.

Al gioco di chi vince e chi perde, vinceremo tutti se l’intesa consentirà di tenere in piedi, più che di tenere insieme, una costruzione che rischiava di sfasciarsi, l’Unione con dentro l’euro. Il metodo scelto, inter-governativo, non piace ai puristi dell’europeismo. Ma se l’Unione va avanti, ci sarà spazio per il metodo comunitario e le ambizioni federaliste. Se si smonta, no.

Al tavolo delle trattative, passa la linea della Merkel: prima il rigore, poi la solidarietà (e, forse, gli eurobond, pegno forte della coesione europea). Ma la cancelliera e Sarkozy non sono soli a menare la danza: forte di una ritrovata credibilità, l’Italia di Monti ha già riavuto il suo posto tra i grandi Paesi fondatori. La via del Patto di Bilancio da sigillare a marzo passa, a gennaio, per un nuovo Vertice triangolare, a Roma, tra Francia, Germania e Italia.

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