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domenica 5 ottobre 2014

Coalizione anti-Is: chiacchiere e bombe contro sgozzamenti e minacce a viso aperto


Scritto per Il Fatto Quotidiano dello 05/10/2014
Chiacchiere e bombe. Ormai, le reazioni dell’Occidente agli sgozzamenti di ostaggi del Califfato sono tirate con il ciclostile: orrore, esecrazione, le rituali promesse, “daremo la caccia gli assassini, li prenderemo, li consegneremo alla giustizia: pagheranno per i loro delitti”, firmato Obama, o Cameron, o Hollande.
L’ennesimo macabro rituale dei tagliagole non spinge i leader della coalizione a fare un passo avanti nella guerra ‘da lontano’ alle milizie jihadiste.
Che alzano il livello della provocazione: l'antiterrorismo britannico ha un filmato in cui un uomo che si definisce combattente dello Stato islamico incita alla guerra santa i musulmani britannici. Accento inglese e volto scoperto, l'uomo condanna i raid della coalizione in Siria e in Iraq e definisce Cameron “uno spregevole suino”.
Per il Daily Mail, è un ex addetto alla sicurezza d’un supermercato, 27 anni, partito per la Siria a gennaio. In mimetica, l’Ak-47 al fianco, il giovane dice: “Mandate anche i vostri riservisti e ve li rimanderemo indietro uno a uno nelle bare”.
Il filmato, diffuso nelle stesse ore del video che annuncia la decapitazione di Alan Henning, è stato portato all’attenzione del premier Cameron, che ne ha parlato coi responsabili della sicurezza riuniti d’urgenza. "La polizia", afferma una nota di Downing Street, "sta indagando, anche valutando atti di terrorismo eventualmente connessi".
L’irresolutezza di Obama condiziona tutto l’Occidente. Del resto, con la palla al piede di una guerra sbagliata, combattuta con falsi pretesti e all’origine della tragica situazione odierna, rimandare nel Golfo a combattere sul terreno soldati americani è una decisione estremamente difficile, nonostante il Pentagono avverta che la guerra al Califfato non si vince solo dal cielo.
E non è neppure che la tattica dei raid eviti le perdite: il primo caduto statunitense della campagna contro l’Is, lo Stato islamico, è il marine Jordan Spears, 21 anni. Il suo aereo ha perso potenza ed è precipitato in mare, dopo essersi staccato dalla USS Makin Island.
Senza contare i rischi di errore. TheDailyBeast dà rilievo e circostanzia l’accusa dei ribelli siriani moderati che le bombe alleate sarebbero cadute drammaticamente vicino al loro quartier generale. Un errore?, oppure qualcuno fornisce false informazioni all’intelligence statunitense?
Le reazioni al video dell’uccisione del tassista inglese Alan Henning sono di unanime condanna: "Un brutale assassinio", dice Cameron; un video che “ci mostra quanto barbari e ripugnanti siano questi terroristi”; il Foreign Office ricorre alla variante “disgustoso assassinio”; Obama depreca “l’ulteriore esempio della disumanità jihadista” e assicura: “Lavoriamo per assicurare alla giustizia gli assassini di Henning, Foley, Sotloff e Haines" –gli altri ostaggi sgozzati dai miliziani. Hollande è "indignato per l'odioso crimine”.
C’è preoccupazione per gli ostaggi nelle mani degli jihadisti. Peter Kassing, la prossima vittima designata, è un cittadino statunitense: è stato militare in Iraq da aprile a luglio 2007; e fu poi congedato per motivi di salute.
A Londra, non mancano le polemiche sulla linea dell’intransigenza del governo, che –dice alla Bbc il cognato di Henning, Colin Livesey- “poteva fare di più" per salvarlo, da quando si seppe del rapimento "mesi e mesi fa". La realtà è che vi sono ostaggi che servono “a dare l’esempio”, quelli i cui governi non pagano, e altri che servono “a fare cassa”, quelli i cui governi pagano –gli italiani si può credere siano in questa categoria-.

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