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giovedì 30 ottobre 2014

Usa: Mid-term -5; Michelle senatrice?, più facile Papa


Scritto per il mio blog GpNewsUsa2016.eu il 30/10/2014

Michelle come Hillary?, che divenne senatrice dello Stato di New York dopo che Bill Clinton era stato alla Casa Bianca. La first lady Michelle Obama gode di una grande popolarità – quella che oggi manca al marito presidente -, ma chi la conosce bene continua a escludere l’eventualità. "E' più facile che si candidi per diventare il prossimo Papa", ha detto con una battuta la sua ex direttrice della comunicazione Kristina Schake. Lo stesso Barack, tempo fa, in un'intervista aveva scherzato: "Michelle non si candiderà mai. Se lo facesse, direi che un extraterrestre s’è impadronito di lei". E lo staff va oltre: nega categoricamente qualsiasi ipotesi di candidatura a una carica pubblica, anche se indica che la first lady, conclusa la presidenza del marito, intende avere “un ruolo attivo”. Secondo quanto scrive Politico, le ennesime voci su una possibile candidatura al Senato sono state messe in giro da Orbmagazine: alcuni sostenitori del presidente Obama starebbero letteralmente implorando Michelle di fare il grande passo, trasferendosi in California e candidandosi al seggio che resterà scoperto se la senatrice Dianne Feinstein decidesse di non ripresentarsi nel 2018 –tempi comunque lunghi, dunque-.

Casa Bianca: sicurezza fa acqua, anche hacker all’attacco

Il rilancio della guerra al terrorismo coincide con una serie di allarmi alla Casa Bianca, le cui difese sarebbero sguarnite o, almeno, non efficienti. Il Secret Service, che è responsabile della sicurezza del presidente, ha pagato, con inchieste e avvicendamenti al vertice, le proprie pecche. Adesso, s’ha notizia d’un attacco di hacker alla rete presidenziale: i pirati informatici hanno puntato al network dei computer utilizzato dall'ufficio esecutivo di Barack Obama. Secondo una fonte dell'Amministrazione, citata da media Usa, i pc finiti sotto attacco non contengono dati classificati, ma si tratta comunque di un'intrusione in uno dei sistemi informatici più blindati del mondo, o che almeno dovrebbe esserlo. Per il Washington Post, che non identifica le proprie fonti, gli hacker potrebbero lavorare per il governo russo.  "Nel corso di una valutazioni di recenti minacce, abbiamo identificato un'attività sul network non classificato dell'ufficio esecutivo del presidente", ammette una fonte della Casa Bianca. "Abbiamo preso misure immediate per valutare e attenuare l’attività". Nell'affrontare l'attacco, e' stato limitato l'accesso alla rete. Sul caso indagano Secret Service, Fbi e Nsa.

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