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venerdì 19 luglio 2013

Dopo Alma, ‘Mister Bob’: povero Enrico!

Scritto per il blog de Il Fatto il 19/07/2013

Ma allora ditelo, che ce l’avete con le larghe intese, il governo Letta, Alfano e la Cancellieri. No, non parlo del Pd, ché quelli non ce l’hanno con nessuno, al massimo con i loro elettori. Ne dei ‘grillini’, ché quelli ce l’hanno con tutti. Parlo di quegli apparati dello Stato, la polizia, i servizi, solerti come non mai nell'espellere, a un cenno del capo –chi?, Nursultan?, o un suo agente locale?- Alma ed Alua, la sua bimba, ed efficienti come non mai a scovare a Panama ed a fare arrestare ‘Mister Bob’, cioè Robert Seldon Lady, 59 anni, l’ex capocentro della Cia a Milano.

Non c’era un solo italiano che si svegliasse la mattina chiedendosi che cosa ci facessero a Casal Palocco Alma ed Alua, anche perché nessuno sapeva che ci fossero. E credo che nessuno, uscendo ieri di casa, pensasse: “Speriamo che oggi prendano ‘Mister Bob’”, nonostante su Lady pesi una condanna definitiva della Cassazione a 9 anni di carcere per il sequestro dell’imam Abu Omar, avvenuto a Milano il 17 febbraio 2003, ai tempi della guerra al terrorismo dei tandem B & B, Bush e Blair, ma pure Bush e Berlusconi.

Ora, i due episodi sono diversissimi –uno appare il trionfo dell’arbitrio, l’altro della legalità- e non voglio assolutamente metterli sullo stesso piano. Che abbiamo espulso una mamma e la sua bimba, moglie e figlia d’un oppositore del despota nelle cui mani le abbiamo messe, siamo tutti scandalizzati. E che abbiamo arrestato un latitante sottrattosi alla nostra giustizia e ne sollecitiamo l’estradizione siamo tutti contenti: basta leggere le dichiarazioni di soddisfazione che piovono da ogni dove e i propositi del ministro Cancellieri di chiedere l’estradizione nei tempi giusti.

Ma siamo proprio sicuri che l’arresto di ‘Mister Bob’ sia stato accolto nei palazzi del potere con tutta ‘sta soddisfazione dichiarata? Se il premier Letta avesse potuto scegliere quali timbri ‘fatto’ potere finalmente stampigliare sul registro vuoto del suo governo, di sicuro non avrebbe puntato sul ‘caso Ablyazov’ e neppure sul ‘caso Lady’. L’espulsione di Alma ed Alua vale all'esecutivo tremolii nella sua maggioranza e scossoni nell'opinione pubblica; l’arresto di Lady crea imbarazzi con gli Stati Uniti e non emoziona per nulla l’opinione pubblica. Senza poi contare che l’ex agente della Cia stava proprio a Panama, Paese degli inciuci del Cavaliere e del faccendiere Lavitola con il presidente Martinelli e il suo staff.

C’è di che farsi venire qualche rovello. C’è un governo che non riesce a prendere le decisioni che considera prioritarie, perché la sua maggioranza glielo impedisce, ma fa, quasi a sua insaputa, cose di cui farebbe volentieri a meno. Ci va bene così?, o a chi va bene così? Forse, se lo chiede pure Enrico a Palazzo Chigi: ci vorrebbe proprio il quinto senso e mezzo di Dylan Dog.

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