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domenica 7 luglio 2013

Ue 2014: Italia perno dell'ingorgo, rischio elezioni politiche anticipate

Scritto per EurActiv lo 07/07/2013

C’è tutto un fervore di preparativi, intorno all’ingorgo istituzionale europeo 2014, in cui l’Italia avrà  un ruolo da protagonista, dovendo gestire la presidenza di turno del Consiglio dei Ministri dell’Ue nel secondo semestre. Il lavoro preparatorio, che ha fin qui impegnato il Movimento europeo, organizzazioni europeiste e ‘think tanks’ di relazioni internazionali, è ormai iniziato anche a livello politico e governativo. Ma c’è il rischio che il percorso italiano si complichi, se dovessero esserci, com’è possibile, in primavera elezioni politiche anticipate.

Nella primavera 2014, si faranno, a fine maggio, in anticipo rispetto alla consueta scadenza d’inizio giugno, le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo, dove la preoccupazione su scala europea è quello di una partecipazione bassa e disillusa.

Alle elezioni, i principali partiti europei dovrebbero presentarsi avendo scelto un proprio candidato alla presidenza della Commissione europea, il cui mandato scade a fine 2014. E’ solo un’ipotesi, che ha però acquisito forza nelle ultime settimane.

Il nuovo presidente dell’Esecutivo comunitario dovrebbe essere designato dal Consiglio europeo e ottenere l’investitura del Parlamento europeo tra giugno e luglio. Il semestre di presidenza italiana coinciderà con la scelta dei membri della Commissione e con il rinnovo degli incarichi di presidente del Consiglio europeo e di ‘ministro degli esteri’ dell’Ue.

La presidenza italiana dovrebbe inoltre dare una spinta e lasciare un’impronta sulle prospettive dell’Unione, decidendo come impostare il dibattito sull’approfondimento dell’integrazione

Il Cime sta conducendo un progetto ‘Officina 2014: l’Italia in Europa’, che di volta in volta esamina i dossier relativi alle varie formazioni del Consiglio dei Ministri dell’Ue, e ha recentemente organizzato un dibattito su ‘quale legge elettorale per un Parlamento europeo più vicino ai cittadini’. Giovedì 4 luglio c’è poi stato un seminario a porte chiuse con la partecipazione di Fabrizio Barca per raccogliere stimoli e riflessioni sulle prospettive istituzionali dell’integrazione europea ed anche sul coinvolgimento dell’Italia in esse.

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