P R O S S I M A M E N T E

Buone Feste - Sereno Natale - Un 2017 Migliore - Buone Feste - Sereno Natale - Un 2017 Migliore - Buone Feste - Sereno Natale - Un 2017 Migliore

martedì 25 marzo 2014

Ue: Francia, l'onda anti-euro di Marine che investirà Bruxelles

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 25/03/2014

Le municipali in Francia sono “una sirena d’allarme” per le europee di maggio: Lapo Pistelli, vice ministro degli Esteri, giudica così l’esito del voto di domenica, con l’avanzata del ‘Front National’ di Marine Le Pen, euro-scettico e xenofobo. Pistelli parla a un convegno sulla presidenza di turno italiana del Consiglio dell’Ue dal 1° luglio al 31 dicembre: c’è l’ansia che un Parlamento europeo ‘contro’ renda il semestre un calvario.
Gli ultimi sondaggi a livello europeo sono chiari. Per PollWatch2014, l’Assemblea di Strasburgo che uscirà dalle urne il 22 e 25 maggio sarà ancora dominata da socialisti e popolari, i cui gruppi, insieme, avranno una larga maggioranza: circa 210 seggi a testa -751 il totale-, con Pse in lieve crescita e Ppe in forte calo, al punto da rischiare di subire il sorpasso.
Ma la sinistra euro-critica ed euro-scettica riunita intorno al greco Alexis Tsipras scavalca i liberali e diventa il terzo gruppo –dentro, Syriza, che potrebbe diventare il primo partito greco, la sinistra radicale francese, la Linke tedesca, Sel e altre formazioni italiane-. A seguire conservatori, verdi, autonomisti. Fuori dagli attuali schieramenti ci saranno, però, un centinaio di eurodeputati euro-critici ed euro-scettici di varie tendenze (e non facili da catalogare, come i Veri Finlandesi).
In Italia, il sondaggio prevede il prevalere degli eletti Pse su quelli Ppe: 22 contro 20 su 73 seggi. Ma ben 24 eurodeputati italiani –i ‘grillini’, sostanzialmente- vanno nella casella ‘non iscritti’. Mentre i sette restanti escono dalla Lega e da altre formazioni politiche.
Le previsioni tengono già conto della sentenza della Corte costituzionale tedesca, che ha sancito l'incostituzionalità della soglia di sbarramento al 3% alle elezioni europee. Così, potranno ‘esordire’ a Strasburgo partiti come l’Afd anti-euro, i Pirati, l’Npd neo-nazista. Il caso tedesco è uno specchio della frammentazione dell'elettorato europeo: il voto di protesta non esprime una forza compatta.
Un perno certo è l’Alleanza tra la francese Le Pen e l’olandese Geert Wilders, leader del Pvv, cui s’è unita la Lega di Matteo Salvini: insieme per liberare i popoli dell’Ue “dal mostro Bruxelles”.
I partiti della Le Pen e di Wilders divergono su molti punti, dal giudizio sull’Islam ai diritti dei gay. A fare da collante al loro matrimonio politico è il comune rigetto dell'integrazione europea: Marine predica “'sovranità nazionale” su moneta e bilancio; Geert ci va giù pesante definendo l'Unione uno “stato nazista”.
Fatta l'Alleanza, bisogna quindi reclutare altri membri per darle efficacia: i secessionisti fiamminghi del Vlaams Belang, i democratici svedesi - estrema destra -, l’Afd tedesca, il Fpoe austriaco reduce da una forte affermazione elettorale (e che ha ancora le stimmate del suo fondatore Joerg Haider).

Interessano anche gli euro-scettici britannici dell'Ukip, guidati da Nigel Farage, partito che da solo conta già 13 eurodeputati e che, però, intende smarcarsi dalla neonata Alleanza. Esclusi, invece, i greci di Alba Dorata, i bulgari di Ataka, gli ungheresi di Jobbik e i tedeschi dell’Npd, tutti accusati di derive razziste e antisemite. Se la predica viene da quel pulpito c’è da credere vi sia del vero.
La porta resta aperta al M5S cui la Le Pen guarda con interesse da tempo. Grillo e Casaleggio negano apparentamenti, anche se alcune posizione dei Cinque Stelle, ad esempio sull’immigrazione, sono vicine a quelle dell’Alleanza. Anche il manifesto europeo in sette punti dei ‘grillini’ piace, soprattutto il referendum per la permanenza nell’euro.
Secondo i calcoli attuali, l'Alleanza potrà contare su una quarantina di seggi (la soglia per formare un gruppo politico a Strasburgo è di almeno 25 eurodeputati da almeno sette Stati) e potrebbe calamitarne altri.
Un discorso a parte meritano gli autonomisti e i separatisti, catalani, scozzesi, fiamminghi. Oggi, ci sono con loro pure i leghisti, che, però, hanno già pronta la nuova casacca.

Con la bussola all’ottimismo, i dubbi sui rapporti di forza a Strasburgo e la corsa alla presidenza della Commissione sono antidoti contro l’ennesimo calo dell’affluenza alle urne europea, che sarebbe per l’Unione sconfitta persino peggiore dell’affermazione di euro-critici ed euro-scettici.

Nessun commento:

Posta un commento