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sabato 17 gennaio 2015

MO: crimini di guerra, Onu indaga su Israele e Hamas

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 17/01/2015

La Corte penale internazionale (Cpi) dell’Aja ha avviato un'indagine preliminare sulla "situazione" in Palestina: obiettivo, verificare se vi siano stati commessi "crimini di guerra", da parte delle forze armate israeliane o di fazioni armate palestinesi. L’esame potrebbe sfociare in una vera e propria inchiesta su larga scala.

Il procuratore capo della Cpi Fatou Bensouda, una giurista del Gambia,  54 anni, in carica dal 2012, ha annunciato, in una nota, che condurrà la sua indagine in "piena indipendenza e con imparzialità". La Bensouda si rende ben conto che, con la sua iniziativa, la Corte diventa protagonista del conflitto politicamente più delicato che abbia mai affrontato: le reazioni israeliane e palestinesi non si sono fatte attendere.

L’avvio dell’indagine segue di pochi giorni l’ammissione della Palestina alla Cpi. L'Autorità nazionale palestinese aveva presentato domanda di adesione il 31 dicembre, subito dopo che, il 30, una risoluzione che chiedeva la fine dell'occupazione israeliana in Cisgiordania entro tre anni non era stata approvata dal Consiglio di Sicurezza dell'Onu, ottenendo solo 8 voti favorevoli –ce ne vogliono 9-, con 5 astensioni e i no di Usa –comunque determinante, per il diritto di veto- e Australia.

Il 7 gennaio, il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon aveva indicato che l’Anp diventerà membro della Corte il 1° aprile, riconoscendone la giurisdizione da luglio scorso, cioè da prima dell’ultima cruenta offensiva israeliana nella Striscia di Gaza. Con l’adesione, i palestinesi puntano a ottenere il deferimento d’Israele alla Cpi per i crimini commessi la scorsa estate: un altro tassello di una strategia studiata per esercitare pressioni sullo Stato ebraico, un tentativo di uscire dall'impasse nei negoziati di pace tra israeliani e palestinesi. Anche se nessuno s’illude che qualcosa possa muoversi, prima delle elezioni politiche israeliane.

Israele ha immediatamente bollato come "scandalosa" l’iniziativa della Bensouda: l'unico scopo dell’indagine preliminare sarebbe quello di "tentare di danneggiare il diritto di Israele di difendersi dal terrorismo", sostiene il ministro degli Esteri Avigdor Lieberman, per il quale la decisione è "unicamente motivata da considerazioni politiche anti-israeliane". Il ministro degli Esteri palestinese Riad Malki ha invece commentato con favore l’annuncio dall’Aja, dicendo che l’Autorità palestinese presterà la sua collaborazione.

Ieri, le Nazioni Unite avevano pubblicato dati agghiaccianti sulla situazione nel Territori, dove, cinque mesi dopo, “il cessate-il-fuoco tra Israele e Palestina resta pericolosamente fragile e la violenza continua in CisGiordania e a Gerusalemme Est”. Nel 2014, i palestinesi uccisi nei Territori dalle forze di sicurezza israeliane sono stati 54 e 5.800 i feriti –il bilancio più tragico dal 2005-, senza contare, ovviamente, le vittime dell’offensiva di Gaza, dove la situazione starebbe di nuovo deteriorandosi. Nello stesso periodo, gli attacchi palestinesi hanno provocato 15 vittime israeliane e circa 270 feriti.

In linea teorica, se l’indagine preliminare sfociasse in una vera e propria inchiesta, Israele potrebbe essere accusato di crimini di guerra e pure gli insediamenti israeliani in territorio palestinese potrebbero essere messi in discussione. C’è pure l’altra faccia della medaglia di questo annoso cruento conflitto: sotto accusa, potrebbe finire Hamas , fra l’altro per il lancio di migliaia di razzi sul territorio israeliano in aree residenziali.

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