Scritto per Il fatto Quotidiano dell'11/03/2012
“Siamo stati sfortunati ad avere una serie di problemi non prevedibili e non facilmente risolvibili che si sono cumulati insieme”: l’ex ambasciatore Giuseppe Ino Cassini, una voce esperta e critica della diplomazia italiana, vede così il trittico nero Urru/marò/Lamolinara. E non crede che l’Italia in queste vicende sia stata handicappata dal governo tecnico: “Meglio che chi li aveva preceduti”, dice.
L’ambasciatore analizza il caso India e quello Nigeria. “Il caso indiano è un esempio classico di situazione de facto di non ancora disciplinata a livelli giuridico internazionale. In questo vuoto legislativo, solo la diplomazia può trovare una soluzione. E persona migliore di De Mistura non si poteva avere in un negoziato così complesso con gli indiani che sono parte lesa”.
Sul caso Nigeria, “è difficile per ora commentare fatti di cui non conosciamo i dettagli. E’ comunque grave che l’azione sia partita senza avvertire il Paese di uno degli ostaggi. E, certo, in generale il negoziato è la soluzione migliore per liberare gli ostaggi; ed è in particolare sempre così in Somalia”, dove i pirati detengono ancora sei ostaggi italiani.
E allora, perché intervenire? “Nessuno sa con certezza se è vero che gli inglesi hanno sentito d’avere un’ultima chance per salvare gli ostaggi, di dovere agire subito. Potevano forse rischiare, ma non prima di avere sentito il paese dell’ostaggio. C’è l’impressione che abbiano agito d’istinto. E c’è anche la sensazione che, siccome noi non siamo americani, hanno pensato che potevano provarci senza dircelo”.
Con un governo politico, non l’avrebbero fatto? “L’attuale ministro degli esteri Giulio Terzi ha una debolezza intrinseca, in quanto è un funzionario, ma ha un punto a suo favore.: è indubbiamente meglio del suo predecessore”, l’ex ministro degli esteri Franco Frattini. Cassini precisa: “Molti dei funzionari della Farnesina farebbero il ministro meglio del predecessore di Terzi”.
E poi “il fatto che questo governo sia debole sul piano politico e parlamentare conta poco in politica estera, perché le vitù di questo governo in politica estera sono comunque superiori a quelle del governo precedente. E’ una sensazione percepita in tutto il Mondo, persino in Thailandia, dove sono appena stato, s’è avvertito il cambiamento”.
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