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domenica 13 aprile 2014

Elezioni europee: -42, Pd lancia Pittella a presidenza Parlamento

Scritto per EurActiv.it il 13/04/2014

Ufficialmente aperta la campagna elettorale per il voto europeo del 25 maggio, molti partiti vivono giorni di fibrillazione per la formazione delle liste, mentre il Pd, che ha già pubblicato le proprie, svela la sua strategia per ottenere la presidenza del Parlamento europeo: punta su Gianni Pittella, ricandidato con deroga.

Fra i partiti alle prese con il puzzle delle liste, c’è Forza Italia, dove s’ha notizia di varie defezioni, mentre Beppe Grillo scherza, dopo uno spettacolo a Firenze, sul prossimo voto: "Abbiamo fatto i sondaggi, ma quelli seri, non quelli della Rai. Siamo all'88%. Dobbiamo solo convincere quel 12% che è ancora titubante".

In attesa della definizione di tutte le liste, emerge con chiarezza che il Pd, ricandidando Pittella, punta a ottenere per la prima volta all’Italia la presidenza dell’Assemblea di Strasburgo, da quando è eletta a suffragio universale. Anche se, per riuscirci, il Pd dovrebbe, per assurdo, quasi sperare che il partito socialista europeo perda le elezioni, così che la presidenza della Commissione europea vada a un popolare. Difficile, infatti, immaginare che il presidente di Commissione e Parlamento appartengano allo stesso partito, anche se ciò è già accaduto in passato.

Lanciando a Torino la campagna, il premier, e leader del Pd, Matteo Renzi non ha però guardato agli incarichi nel Parlamento: ha affermato che il Pd e la sinistra vogliono cambiare l’Europa, puntando su meno regole e più lavoro.

In un’intervista all’ANSA, Gianni Pittella, vice-presidente vicario uscente del Parlamento europeo, e candidato nella circoscrizione sud, con una deroga speciale, avendo già fatto tre legislature come eurodeputato, ha detto: "E' ora che l'Italia torni a ricoprire la più alta carica nel Parlamento europeo. Sarebbe un grande riconoscimento in primis per il Paese, ma anche per il nuovo Partito democratico di Matteo Renzi. L'obiettivo è a portata di mano. Ci sono tutte le condizioni nazionali e comunitarie perché il governo italiano porti a casa il risultato. La svolta si è avuta con l'adesione del Pd al Pse. Finalmente s’è capito che per contare davvero in Europa occorre stare nelle istituzioni. E' finito il tempo in cui Bruxelles era considerata una sorta di dopo lavoro per politici in pensione. Il Pd e l'Italia di Renzi si candidano a cambiare l'Unione che, oggettivamente, così com'è rischia d’affondare".

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