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mercoledì 30 aprile 2014

Ucraina: la cortina di ferro, boomerang della nuova Guerra Fredda

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 30/04/2014

E’ un mondo alla rovescia. La Russia accusa l’Occidente di creare una cortina di ferro di sanzioni, con il pretesto della crisi in Ucraina: l’immagine simbolo della Guerra Fredda, uscita da un discorso di Winston Churchill, migliaia di chilometri di fili spinati, reticolati, un muro, viene rilanciata come  se fosse un boomerang.

Un quarto di secolo dopo che quella ferita dal Nord al Sud dell’Europa pareva suturata, lo scontro tra Mosca e Kiev ripropone linguaggi e atteggiamenti che credevamo consegnati alla storia. E affiora quasi una nostalgia di cortina di ferro reciproca: perché se Mosca denuncia un tentativo dell’Occidente di cingerla dentro la camicia di forza della Nato e dell’Ue, la stessa Mosca vorrebbe cingersi d’una fascia di protezione a Ovest, facendosi, appunto, scudo di Ucraina e Bielorussia.

La diplomazia russa definisce una "vergogna" le sanzioni appena inasprite da Usa ed Ue, che vanno “oltre il limite del buon senso” e sono "assolutamente controproducenti", perché spingono la crisi "in un vicolo cieco". Il Cremlino lascia persino intendere che le sanzioni potrebbero ritorcersi contro gli astronauti della Nasa che soggiornano nella Stazione spaziale internazionale.

L’Ue ha oggi imposto il gelo dei beni e il divieto di movimento sul proprio territorio ad altre 15 personalità russe e ucraine: nella lista nera, politici, militari e leader separatisti. Il Giappone ha invece negato il visto a 23 russi, senza però svelarne i nomi.

Le sanzioni europee sono più caute di quelle varate lunedì dagli Usa, che colpiscono 17 aziende e loro responsabili –l’Ue, invece, sempre timorosa di una ‘guerra dell’energia’, li ha ‘risparmiati’-. Washington intende pure rivedere le condizioni d’autorizzazione dell’export verso la Russia di strumenti ad alta tecnologia suscettibili d’impiego militare: una misura, questa, che ha irritato Mosca più delle punture di spillo finora attuate.

Sul terreno, la situazione resta tesissima. A Slavyansk, la cittadina nell’Est dell’Ucraina nelle mani dei separatisti filo-russi, gli osservatori Osce catturati non sono stati liberati, nonostante l’intervento del segretario generale dell’Organizzazione, il diplomatico italiano Lamberto Zannier e le proteste Usa e Onu. E a Lugansk, capoluogo dell'omonima regione orientale ucraina, oltre 3.000 filo-russi hanno assaltato la sede governativa.

Invece, il flusso di gas verso l’Ue attraverso l'Ucraina resta stabile, dice il colosso dell'energia Gazprom, anche se il disaccordo con Kiev sui prezzi potrebbe creare problemi all’export verso l’Ovest. Colloqui in merito tra Ue, Russia e Ucraina si terranno venerdì a Varsavia.

In Germania, intanto, esplode il caso Schroeder, dopo le foto dell'ex cancelliere abbracciato a Putin, mentre quattro osservatori militari tedeschi sono prigionieri dei miliziani filo-russi a Slavyansk. Schroeder guida attualmente il consorzio North Stream, che fa capo a Gazprom.

2 commenti:

  1. Semplicemente l'ovest, tentando di strappare l'Ucraina da accordi economici con la Russia ha destabilizzato il paese con la rivolta iniziale che però è sfuggita di mano, Putin si è assicurato la stabilita della Crimea vitale per la Russia, paesi come la Polonia si stanno dannando l'anima per arrivare ad uno scontro militare tra EU e RU vedendoci evidentemente qualcosa da guadagnare e l'EU fa melina sapendo che alla fine ha solo da rimetterci in tutto questo.

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    1. Gli USA, da parte loro, stanno facendo acrobazie diplomatiche per salvare capra e cavoli, ma senza tanta convinzione dato che un eventuale crollo economico dell'EU, dovuto alla contrapposizione con la RU, porterebbe comunque agli USA vantaggi economici. Per loro, "Comunque vada sarà un successo".

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