Scritto per Il Fatto Quotidiano del 04/07/2010
Bamboccioni d’Italia, l’Europa s’è desta: l’uno dopo l’altro, i giornali del Vecchio Continente s’interessano al problema dei ’giovani’ italiani che non sono più giovani ma che continuano a essere considerati tali e che si comportano come se lo fossero (continuando, ad esempio, per comodità o per impossibilità di fare altrimenti, a vivere presso i genitori, in famiglia). Le Monde coglie proprio questo aspetto: “Dalla mamma a trent’anni. Aumentano i giovani italiani per i quali si tratta di una scelta forzata. La crisi tocca di più la classe d'età fra i 18 e i 29 anni”. L’Observer parla di “generazione perduta”: un rischio che corrono “due milioni di giovani italiani”, secondo la sociologa Chiara Saraceno. E la stessa espressione è usata da Nouvel Obs, “i bamboccioni, una generazione perduta”. Mentre il Daily Mail, come al solito, la mette più sull’ironico (e sul semplicistico) che sul sociologico (e l’analitico): “Aumentano i bamboccioni perché sempre più italiani scelgono di vivere a casa”. Les Echos affronta, invece, il tema dal punto di vista dei problemi dell’Università: “L'impossibile riforma dell'Università italiana. Sempre più giovani partono all'estero e le iscrizioni calano”. E di l’ alla fuga dei cervelli il passo è breve, ma la storia è lunga.
domenica 4 luglio 2010
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