Scritto per Il Fatto Quotidiano del 31/07/2010
“Il tramonto del berlusconismo”: così El Pais definisce, in un’analisi di Andrea Rizzi, il momento politico italiano. Mr B potrà anche vincere il confronto con Gianfranco Fini, ma “il berlusconismo è ferito a morte, per l’incapacità di produrre una leadership che diriga il Paese in modo ordinato”. Il commento accompagna un pezzo di cronaca, dove si dice che il premier “butta il governo all’aria”. La stampa internazionale attende contraccolpi sull’esecutivo che non necessariamente ci saranno, almeno subito. Il FT parla di “subbuglio politico”, perché “il partito di Berlusconi implode”. Il Times e il Telegraph vedono “la coalizione in bilico dopo la rottura” tra Mr B e Fini sfociata “in guerra aperta”. Ne parlano pure Le Monde e Le Nouvel Obs (“Rottura consumata”), El Mundo (“Berlusconi mette Fini fuori dal partito e chiede che lasci la presidenza della Camera”) ed El Economista, il WSJ (che affida un commento a Giulio Meotti, “Berlusconi non è mafioso”) e il SFC. Controcorrente, ma in modo pertinente, Abc, in un’analisi, si chiede se questa non sia, piuttosto, “la fine di Fini”.Lo shock politico fa passare in secondo piano il varo della manovra (pure presente su Les Echos, Le Figaro e Libération), mentre l’Economist, al pari di molti italiani, si chiede, sotto il titolo “Annoiati da Bruxelles”, “perché l'Italia è così al di sotto suo peso nell’Ue”: una vignetta mostra Mr B che si pettina su una panchina ignorando l'Europa.
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