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domenica 9 agosto 2015

Usa: anniversari, 50 anni di diritto di voto ai neri (e un anno di morti ammazzati)

Scritto per Il Fatto Quotidiano dello 09/08/2015 

Gli Stati Uniti ricordano i 50 anni del Voting Right Act, la legge firmata dal presidente Lyndon B. Johnson nel 1965, che rese effettivo il diritto di voto dei neri d’America, sulla carta già riconosciuto dopo la Guerra Civile. La ricorrenza, celebrata dal presidente Obama nel consueto discorso del sabato mattina, coincide con un altro anniversario – un anno esatto dall’uccisione a Ferguson nel Missouri di Michael Brown, 17 anni, nero e disarmato - e con un fatto di cronaca analogo: l’ennesimo caso di un afroamericano inerme ucciso dalla polizia negli Usa, stavolta in Texas.

L’anniversario di Ferguson e l’ultima uccisione testimoniano quanto sia ancora lungo, nell’Unione, il cammino verso una piena percezione d’uguaglianza e di rispetto fra bianchi e neri. Specie nel Sud. Quest’anno sono 21 le persone uccise da poliziotti negli Stati Uniti, indipendentemente dal colore della pelle –ma i neri sono una netta maggioranza-.

L’ultimo episodio è accaduto ad Arlington, sobborgo di Dallas. Un agente bianco assunto da poco è intervenuto per un sospetto furto a un concessionario d'auto e ha sparato a un ragazzo di 19 anni, che con il suo Suv aveva sfondato la vetrina. L'agente, arrivato insieme a un collega, dopo la chiamata di un vigilante privato, avrebbe avuto un alterco, forse una colluttazione, con il giovane prima di aprire il fuoco.

La vittima si chiamava Christian Taylor e giocava nella squadra di football americano della Angelo State University. L’agente assassino è Brad Miller, 49 anni: era ancora in prova, nonostante l'età. Miller era entrato in polizia solo lo scorso settembre, senza alcuna precedente esperienza. L’uomo è stato sospeso dal servizio, come prevede la procedura, in attesa dell'inchiesta interna per verificare se vi sia stato un uso della forza eccessivo.

Il poliziotto non indossava la telecamerina divenuta obbligatoria per gli agenti in servizio proprio dopo i molti episodi controversi recenti- a Dallas non è stato ancora avviato il programma pilota-. Una ricostruzione dell’accaduto potrebbe essere resa possibile dalle immagini delle telecamere a circuito chiuso del concessionario. La vittima viene descritta come un ragazzo impegnato nello studio e nello sport, anche se aveva un piccolo precedente per aver guidato sotto l'effetto di una sostanza stupefacente per la quale non aveva una prescrizione medica. E non è chiaro perché il Suv abbia sfondato la vetrina del concessionario.

L’uccisione di Christian a un anno da quella di Michael suggella un anno di sangue che ha riaperto il dibattito razziale negli Usa. Nel suo discorso, Obama non ha richiamato la scia di neri morti ammazzati, ma ha ricordato che ''il diritto di voto è uno dei fondamentali diritti di ogni democrazia. E a molti, per troppo tempo, tale diritto è stato negato semplicemente per il colore della loro pelle''. Per l’America, e per la lotta contro la segregazione, è tempo di anniversari: questo dopo quello, molto sentito, e molto sofferto, della marcia di Selma, che fu prodromo alla legge voluta da JFK e promulgata dal suo successore, il texano Johnson.

''La legge –ha proseguito Obama- è stata una delle maggiori vittorie nella battaglia del nostro Paese per i diritti civili'', ammettendo che ''esistono ancora troppe barriere al voto, e troppi ancora cercano di erigerne. Per questo, mentre celebriamo i 50 anni del Voting Rights Act, chiedo al Congresso d’approvare una nuova legge che assicuri a tutti gli americani uguale accesso al voto'': ''Dobbiamo continuare a marciare, a perfezionare l’Unione e a costruire un paese migliore per i nostri figli''.

Un impegno cui il presidente si dedicherà dopo la vacanza più lunga della sua presidenza. Con la moglie Michelle, alla figlia Sasha e ai loro cani, Bo e Sunny, Obama è da ieri a Martha's Vineyard, l'isola del Massachusetts dove si godrà 16 giorni di riposo senza alcun impegno ufficiale. In vacanza Obama potrebbe incrociare come sempre Hillary Clinton, candidata democratica alla Casa Bianca, che tra un impegno e l'altro farà una pausa nell'isola.

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