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mercoledì 12 agosto 2015

Usa: la segretaria di Obama spara al fidanzato poliziotto dongiovanni

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 12/08/2015, versione poi tagliata

La gelosia abita alla Casa Bianca: ha il volto di una donna armata e un po’ fuori di testa. E’ una tipa tosta, fin troppo, Barvetta Singletary, 37 anni, una passione per i colori sgargianti, come spesso le nere. Va bene che, come ci hanno insegnato al cinema, una segretaria del presidente non deve essere una mammoletta, ma lei, stavolta, ha esagerato.

Finendo nei guai e mettendo in imbarazzo il suo capo, Barack Obama, che se ne sta in vacanza a Martha’s Vineyard, ma non è mai al riparo dei guai planetari e ‘domestici’: una segretaria dietro le sbarre dopo avere minacciato con una pistola il proprio fidanzato, un agente, mentre negli Usa infuria la polemica sulle armi per tutti e sul grilletto facile della polizia non è proprio l’ideale, mediaticamente parlando.

La Singletary, che è ‘special assistant’ del presidente Obama ed ufficiale di collegamento tra la Casa Bianca e l’Ufficio Affari legislativi della Camera, è stata subito posta in congedo senza retribuzione a tempo indeterminato e il suo pass d’accesso slla Casa Bianca è stato revocato, in attesa che l’inchiesta faccia il suo corso.

La donna rischia il carcere, dopo avere puntato un’arma contro il suo fidanzato, un agente di polizia del Campidoglio di Washington, la collina del Congresso, ed avere pure sparato un colpo a vuoto. Tra Barvetta e il fidanzato, c’era una terza donna, anzi pare ci fossero altre donne. E lei ci ha visto rosso.

Però non pensate ora che l’assistente del presidente che predica, senza essere troppo ascoltato dagli americani, la limitazione del possesso delle armi da fuoco, se ne vada in giro con la pistola. No: l’arma, la donna se l’è trovata fra le mani frugando nel borsello del fidanzato, di cui cercava il telefonino e, probabilmente, la prova dei tradimenti. Il che può fare magari sorgere dei dubbi sulla professionalità degli agenti di sicurezza del Congresso. Ma questa è un’altra storia.

Resta, però, una sensazione d’incredulità, pensando a tutti i test e i controlli che bisogna superare e cui bisogna periodicamente sottostare per accedere in modo regolare alla Casa Bianca. Intelligence e psicologi con Barvetta non ci hanno azzeccato. Del resto, pure l’agente del Secret Service di AirForceOne era un traditore ed era l’ombra del presidente.

Non è chiaro se la donna abbia teso una trappola al suo uomo o se la situazione sia precipitata dopo un litigio. Questa è la ricostruzione della vicenda come riportata dalla stampa Usa, sulla base dei rapporti di polizia. Venerdì sera, la Singletary, con un sms, invita il fidanzato a casa sua per una notte di sesso. Verso le 05.30 del mattino di sabato, i due si mettono a litigare per l’altra donna, o le altre donne: lei lo caccia di casa, lo segue fino alla sua auto, gli chiede di vedere il suo cellulare. Quando l’uomo rifiuta, afferra la sua borsa e vi fruga dentro, trovandovi due cellulari e la pistola d’ordinanza, una Glock 23 calibro 40.

Barvetta torna in casa, il fidanzato la segue chiedendole di ridargli l’arma. Lei vuole le passwords dei cellulari, lui non gliela dà. La donna estrae l’arma dalla fondina, la punta contro l’uomo e dice: “Tu mi ha insegnato a usarla. E non pensare che non la userò”. Di fronte all’ennesimo rifiuto, Barvetta spara un colpo: la pallottola penetra nel sofa su cui il fidanzato siede.

A quel punto, finalmente, l’uomo si sente in pericolo: se ne va di corsa e chiama la polizia. La donna ripone la pistola con cura e non oppone resistenza all’arrivo degli agenti, che la arrestano per aggressione e altri reati. Difficile la si riveda alla Casa Bianca. E magari pure il fidanzato dovrà cercarsi un altro lavoro; le fidanzate, invece, pare non gli manchino.

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