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sabato 23 agosto 2014

Nomine: -7 a Vertice, manovre in corso, Italia senza piano B

Scritto per EurActiv.it il 23/08/2014

A una settimana dal Vertice delle Nomine, sono già ripartite, magari sotto traccia, consultazioni e trattative fra i leader dei 28. Le scelte del nuovo presidente del Consiglio europeo e, soprattutto, dell’Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza europea condizionano, tra l’altro, le decisioni del presidente eletto della Commissione europea Jean Claude Juncker sulla composizione dell’Esecutivo.

Intanto, s’è oggi appreso che il presidente francese François Hollande ha invitato sabato mattina, all’Eliseo, i leader dei partiti del Pse, per concordare la posizione da tenere al Vertice la sera a Bruxelles. All’Eliseo, vi saranno, fra gli altri, il premier italiano Matteo Renzi, i leader dell’Spd Sigmar Gabriel e vari altri. E’ probabile che anche i leader del Ppe si consultino prima del Vertice.

A Bruxelles, è chiaro che Juncker potrà riempire le caselle della Commissione solo dopo che sarà stato sciolto il nodo di Mr o Mrs Pesc, che è anche vice-presidente della Commissione. Il suo capo di gabinetto Martin Selmayr ha recentemente spiegato che bastano un paio di "variabili" per dare "molti risultati diversi" per il futuro Esecutivo comunitario.

Juncker ha un quadro quasi completo dei commissari designati dai singoli governi –in qualche caso, ha la scelta fra varie opzioni- e sta riflettendo su struttura e composizione dei portafogli. C’è poi il vincolo delle donne: devono essere almeno nove –chiede il Parlamento europeo- e, al momento, non sono più di sei.

Lunedì 25 agosto, molti sherpa, consiglieri e membri di gabinetto rientreranno al lavoro a Bruxelles, dopo la pausa estiva. La partita delle nomine entrerà, quindi, nella fase più calda, anche se tutti cercheranno di arrivare al 'rush finale' tenendo il profilo più basso possibile, per avere più margini di manovra e minore pressione mediatica.

“Ma quest'ultima, dopo due settimane di relativa calma, sta ricominciando a salire”, scriveva l’Ansa in settimana. A rompere la tregua, il quotidiano Die Welt, che propone il ministro degli esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier come Mr Pesc, in netta contrapposizione alla candidata italiana Federica Mogherini.

"Per favore, non un'altra Ashton", titola il giornale, secondo cui la titolare della Farnesina non ha "esperienza e statura internazionale": la maggior parte dei capi di governo, inclusa la cancelliera Angela Merkel, avrebbero “il mal di pancia per la sua nomina". Steinmeier, scrive Die Welt, possiede competenza, istinto politico, sensibilità diplomatica e credibilità personale. Ma neppure il giornale crede alla sua candidatura, perché –scrive- a prevalere sarà il "bazar di Bruxelles".

Ufficialmente, i candidati a succedere a lady Ashton, la britannica che ha tenuto quel posto negli ultimi cinque anni, sono tre: oltre alla Mogherini, il ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski e la bulgara Kristalina Georgieva, commissaria uscente alla Cooperazione allo Sviluppo ed agli Aiuti umanitari.

La scelta dell’Alto Rappresentante e del nuovo presidente del Consiglio europeo sono collegate: fra i due, deve infatti esserci –è percezione comune- un’alternanza politico e pure di genere.

Sulla carta, i candidati anti-Mogherini non sono fortissimi. Sikorski, recentemente protagonista di un’improvvida gaffe –a microfoni accesi, ha definito le relazioni polacco-americane “worthless”, cioè di scarso valore-, potrebbe essere una moneta di scambio per il premier polacco Donald Tusk, che ambisce a prendere il posto di Van Rompuy.

La Georgieva, invece, sarebbe più sostenuta da Juncker che dal suo governo, che avrebbe già pronto un piano B –forse il portafoglio dell’Ambiente, scrive il quotidiano online Mediapool-. Juncker vuole rassicurare i Paesi dell’Est, che, nel pieno della crisi ucraina, giudicano filorussa la posizione dell’Italia e della Mogherini, che nelle ultime settimane ha cercato di correggere tale impressione.

Chi non ha piano B, e dichiara di non averlo, è l’Italia, che mette avanti solo la Mogherini e solo come Mrs Pesc. E se il 30 agosto qualcosa non girasse per il verso giusto?

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