Scritto per Il Fatto Quotidiano del 29/09/2011
“Cedano il passo, che s’avanza il re … della camorra”: nel giorno in cui il Parlamento italiano conferma la fiducia al ministro Saverio Romano accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, El Mundo dedica un servizio con foto a un episodio che testimonia il radicamento della camorra dentro la società, almeno a Napoli. Lo spunto è un video che “pare una serie sui mafiosi, ma è la cruda realtà”. La scena: domenica, rione Barra, durante la festa dei Gigli in onore di San Paolino, una celebrazione religiosa. Nelle immagini, il giornale spagnolo vede “la prova tangibile dell’accettazione sociale di cui il crimine organizzato gode in buona parte del Sud dell’Italia”, notando che il video provoca proteste e polemiche. Il quartiere riserva un’accoglienza trionfale, sulla colonna sonora quanto mai adatta de Il Padrino, ad Angeli Cuccaro, la cui vettura, “un’imponente Rolls Royce bianca”, avanza sotto un diluvio di coriandoli. Cuccaro, detto ‘il Re’, capo di un dei maggiori clan camorristici, scende dall’auto, saluta la folla, bacia i suoi uomini: lo si aspetta per dare inizio della festa e lui, prima che di avviare la celebrazione, chiede alla gente “un minuto di silenzio per i nostri morti”, che sono i morti della camorra. Solo dopo la canzone ‘Sei Grande’, un classico di Mina, dedicata a Cuccaro, il parroco del rione benedice la festa e la gente. Irene Velasco, corrispondete da Roma de El Mundo, ricorda che, mentre Barra festeggiava il suo ‘re’, la camorra crivellava di colpi in un agguato uccidendolo Ciro Nocerino, un pregiudicato. Magari, anche quei botti erano parte della festa dei Gigli.
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