Scritto per EurActiv il 16/08/2012
Le settimane d’agosto potevano essere segnate da grandi fibrillazioni sui mercati finanziari: con movimenti relativamente scarsi, la speculazione poteva avere gioco facile a spingere giù i listini e l’euro e su gli spread di Spagna e Italia, specie dopo che la Banca centrale europea aveva lasciato incompiuto il suo disegno d’intervento a sostegno dei titoli dei Paesi in crisi.
E, invece, i giorni intorno a Ferragosto stanno trascorrendo senza sussulti in borsa; e sembrano, piuttosto, preannunciare una ripresa politicamente calda in Germania, dove c’è già chi tira sul presidente della Bce Mario Draghi, ma c’è soprattutto chi tira sulla cancelliera Angela Merkel, nell’imminenza di una serie di contatti bilaterali molto delicati –vi parteciperà pure il premier italiano Mario Monti, atteso la prossima settimana a Berlino-.
Colpisce, inoltre, lo iato persistente tra l’andamento delle borse e i dati dell’economia reale: oggi, le quotazioni, partite piatte, si sono consolidate in chiusura di seduta, con sprint finali a Madrid e a Milano(+ 1,86%), e lo spread s’è attestato a quota 423, dopo essere sceso anche più giù, mentre Eurostat diffondeva i dati dell’inflazione: stabile nell’Eurozona, al 2,4% su base annua, con l’Italia al 3,6% e la Germania all’1,9%.
I mercati non sono stati delusi neppure dal raffreddamento delle voci di stampa su un taglio dell’Irpef: il premier Monti fa sapere che non c’è in vista una misura del genere, perché, se è vero che il carico fiscale è eccessivo, è pure vero che non si può allentare in questo momento l’attenzione al rigore. Né paiono temibili agli operatori i proclami di referendum anti-euro della Lega. Nulla pare turbare il momento d’ottimismo –o di distrazione?- della finanza.
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