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giovedì 30 agosto 2012

Crisi: euro, la Merkel sposa la linea dei due Super-Mario

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 30/08/2011

Angela Merkel affronta l’autunno europeo scortata dai due nostri Super Mario. Al premier Monti, fa i complimenti per i progressi “impressionanti” fatti dall’Italia verso risanamento e riforme; e gli consiglia di non attivare subito lo scudo anti-spread, perché l’Italia “ce la può fare da sola”. E coglie l’occasione per ricordare l’indipendenza della Bce, dando così via libera a Draghi, il presidente della Banca centrale europea, ad adottare “misure eccezionali”, cui la Bundesbank s’oppone.

Ma non è che i problemi tra Germania e Italia siano tutti risolti: fronti caldi restano l’Esm, il nuovo fondo salva Stati, con la sua eventuale licenza bancaria, e pure il ruolo della Bce nei nuovi equilibri della finanza pubblica europea. Su questi nodi, Berlino e Roma sono distanti, ma cercano un’intesa: “Grazie, questo è stato un bell’incontro”, così Angela s’accommiata dal Mario premier; e chissà quale incontro non bello aveva in mente.

E’ una stagione di contatti e di manovre, questa, nell’Unione e nell’Eurozona. La Merkel ripropone un asse con il presidente francese François Hollande, spingendo sull’acceleratore dell’integrazione, ma non taglia fuori l’Italia. Anzi, testimonia piena fiducia al premier Monti e al suo governo, che – dice – hanno dato un “rilevante contributo” alla discesa dello spread (che, in realtà, neppure ieri s’è riportato sotto quota 440). E il Professore accetta l’elogio, evoca i progressi “significativi” fatti e riconosciuti dai mercati, ma aggiunge che bisogna andare avanti e che non è l’ora di fermarsi: parole che sono zucchero per Angela.

Borse deboli e spread quasi fermo a parte, la giornata conforta la fiducia dichiarata del duo Merkel – Monti (“abbiamo i mezzi per stabilizzare l’euro”), nella scia della sortita su Die Zeit di Draghi, che rivendica il suo ruolo e le sue responsabilità: la Bce non fa politica – assicura -, ma la stabilità dei prezzi e la politica monetaria possono talvolta richiedere misure non convenzionali, come l’acquisto di titoli dei Paesi in difficoltà per riequilibrare i tassi d’interesse. E, a tu per tu con Angela, Mario il Professore ricorda che gli spread alti danneggiano tutti, anche la Germania.

Il Tesoro vende nove miliardi di Bot semestrali, a fronte di una domanda superiore ai 15 miliardi e a tassi mai così bassi da marzo, 1,585%. E il fondo salva Stati temporaneo, quello che dovrà essere sostituito dall’Esm, Corte costituzionale tedesca permettendo il 12 settembre, piazza titoli a 10 anni per 3 miliardi, a un tasso d'interesse pressoché dimezzato rispetto all'ultima emissione di questo tipo lo scorso novembre. Il numero due dell’Efsf Christophe Frankel rileva che, nonostante un contesto “a rendimenti molto bassi", il fondo ha piazzato i titoli “a un ampio spettro di investitori". I fondi sono destinati ai Paesi dell'eurozona sotto programma, Irlanda, Portogallo, Grecia e Spagna.

Tra Borse e titoli, comportamenti un po’ schizofrenici, che confermano l’analisi di Draghi secondo cui paura e irrazionalità dominano, in questo momento, i mercati finanziari. Su questo sfondo, l’Italia cerca di restare da protagonista dentro i processi europei, che neppure la Germania vuole, apparentemente, ridurre a un dialogo con la Francia. Monti, martedì sera, aveva preso, a Bruxelles, un lungo caffè con il presidente della Commissione europea Manuel Barroso: fra loro, accordo sull’opportunità di concretizzare in fretta le decisioni del Vertice europeo di fine giugno, lo scudo anti-spread e l’avvio di un processo che conduca all’Unione bancaria –l’Esecutivo comunitario presenterà le sue proposte entro il 12 settembre, una nuova data feticcio, perché quel giorno è pure atteso il verdetto della Corte di Karlsruhe.

Nella conferenza stampa al termine del loro incontro, la Merkel s’è mostrata convinta che le riforme di Monti “porteranno buoni frutti” e ha definito “eccellenti” le relazioni bilaterali italo-tedesche, sia sul fronte europeo che su quello internazionale. Il premier ha invece riassunto gli sforzi finora fatti “con il generoso apporto delle forze politiche e dei cittadini”. Però, nonostante vi siano “parvenze di risultati” e “motivi di speranza”, bisogna “andare avanti con determinazione”.

Fin qui, rose senza spine. Sull’Esm, il meccanismo di stabilità ancora in attesa d’implementazione, Angela e Mario concordano che “è fondamentale”. Ma la cancelliera nega che il fondo possa avere una licenza bancaria: cita a sostegno Draghi e corteggia i falchi del rigore della sua coalizione: “E’ mia convinzione che una licenza bancaria dell’Esm non è compatibile con trattati”. Il premier, però, non l’asseconda: la licenza bancaria dell’Esm –spiega- va vista “con la prospettiva del mosaico: singole tessere che hanno la finalità di dare luogo e concretezza a una governance soddisfacente … Certe cose che in questo momento non sono possibili potrebbero esserlo ad altre condizioni”.

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