Scritto per EurActiv il 27/08/2012
La settimana che segna la ripresa dell’attività europea del presidente del Consiglio italiano Mario Monti, che mercoledì sarà a Berlino per incontrare la cancelliera tedesca Angela Merkel, si apre nella scia della missione europea del premier greco Antonio Samaras e dopo una domenica di polemiche europee nella politica tedesca. Sull’agenda di Monti, ci sono pure le visite a Roma del presidente francese François Hollande, il 4 settembre, e, più avanti nel mese, del premier spagnolo Mariano Rajoy.
In un’intervista televisiva, la Merkel, ieri, ha frenato i falchi del suo governo e della sua maggioranza, invitandoli a pesare le parole quando si discute dell’uscita della Grecia dall’euro. La cancelliera ha confermato che le decisioni sui piani di risanamento di Atene saranno prese dopo il rapporto della troika (Ue, Bce ed Fmi), cioè non prima di ottobre, ma ha elogiato il premier Samaras, che “sta facendo sforzi molto seri”. E ha rilanciato la prospettiva europea di un’Unione politica.
In precedenza, il suo vice Philipp Roesler aveva bocciato l’idea di una proroga alla Grecia (“né sei mesi, né due anni”, aveva detto, sui tempi di attuazione del risanamento –Atene vorrebbe slittare dal 2014 al 2016-). Roesler aveva detto: “Nell’euro solo chi mantiene gli impegni”. Diversa, invece, la posizione espressa dall’Austria, disponibile a una proroga.
La Merkel è pure intervenuta, sia pure in modo meno netto sul rilancio delle tensioni tra la Bundesbank e la Bce, anzi tra il presidente della banca centrale tedesca Jens Weidmann e il presidente della Bundesbank Mario Draghi. Weidmann aveva appena ribadito la sua ostilità alle ipotesi di acquisto di titoli dei Paesi in difficoltà da parte della Bce e di definizione di limiti allo spread: “Sarebbe un finanziamento agli Stati fatto stampando moneta, pericoloso come una droga. Siano i parlamenti a decidere, non le banche”. In questo caso, la cancelliera non ha smentito Weidmann, ma ha elogiato Draghi.
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