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domenica 26 agosto 2012

Grecia: Samaras senza soldi se la prende con gli immigrati

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 26/08/2012

A Parigi, va meglio che a Berlino. Questione di forma, però, più che di sostanza. Perché dalla questua presso i 'Signori dell'Unione',   Antonio Samaras, premier greco, non cava né un euro né una dracma; e neppure quel po’ di tempo supplementare che gli serve come l'aria per respirare. Francois Hollande, presidente francese, se lo abbraccia e lo rassicura: “Atene deve restare nell'euro”, dice, “ma deve pure dimostrare credibilità”, aggiunge. E poi chiede perentorio che l'Ue agisca rapidamente, ma dopo il rapporto della troika Ue, Bce ed Fmi, cioè non prima di ottobre.

Insomma, Hollande è più caloroso, mentre la Merkel era stata più fredda. Ma le bocce restano ferme, aspettando la troika e l'autunno. Del resto, non c'era bisogno d'un sondaggio per capire che i tedeschi non si fidano dei greci; e la Bild non s'è peritata a scriverlo a chiare lettere. Stereotipi mediatici e miopie politiche di esponenti conservatori fanno perdere le staffe al ministro degli esteri tedesco Guido Westerwelle, che chiede di smetterla con il mobbing contro Atene.

L'attesa di ottobre serve anche all'Ue per venire incontro a Barack Obama, che secondo indiscrezioni attribuite a fonti del governo britannico e riferite dall’Independent, starebbe facendo pressing sui governi europei perché Atene resti nella moneta unica almeno fino alle elezioni Usa del 6 novembre. E la cancelliera Merkel ha già pronta una sorta di ‘mossa del cavallo’ nei confronti dei partner europei e di quanti, anche nella sua coalizione, l’accusano di inazione europea: secondo il settimanale Der Spiegel, intende ottenere, entro fine anno, la convocazione di una conferenza per il rilancio dell’Unione politica.

L’esito sostanzialmente nullo della missione europea del premier Samaras non ha ancora suscitato reazioni sociali negative in Grecia, anche perché la coalizione di centro-sinistra al potere sta spostando l’attenzione dell’opinione pubblica su un falso problema, quello dell’immigrazione, inseguendo in parte i proclami elettorali del movimento neo-nazista Alba Dorata.

Negli ultimi sei mesi, secondo la comunità pachistana, più di 500 persone sono state vittime di violenze xenofobe. Più di tremila persone hanno marciato ieri ad Atene, fino al Parlamento,
per protestare contro l’aumento degli attacchi contro gli immigrati. La manifestazione è stata organizzata dalla comunità pachistana, che accusa l’esecutivo di aver messo in cima all’agenda la lotta contro l’immigrazione clandestina per distrarre l’opinione pubblica in un Paese soffocato dalla crisi. Le recenti maxi-retate della polizia, con oltre 1650 arresti, avrebbero incoraggiato l’estremismo anti-Islam a effettuare raid punitivi contro gli immigrati.

Se la deriva xenofoba riscuote qualche successo nelle masse popolari scoraggiate e senza lavoro, l’idea, invece, di vendere isole disabitate dell’Egeo ha subito suscitato reazioni ostili. E il governo Samaras ha dovuto precisare che non di vendite si tratterebbe ma della cessione dei diritti di sfruttamento economico di territori attualmente improduttivi, dal punto di vista sia turistico che imprenditoriale.

All’Eliseo Samaras è rimasto poco più di un’ora e mezza. “Abbiamo convenuto che servono ancora degli impegni - ha detto Hollande - ma anche che siamo coscienti di tutto quello che è stato
fatto. Adesso però, “dopo due anni e mezzo, non c'è più tempo da perdere”, ha sottolineato Hollande. E, allora, la cosa da fare è aspettare: “Attendiamo il rapporto della troika. Una volta che sarà reso noto, una volta che gli impegni della Grecia, non finanziari ma di riforme strutturali ratificate dal Parlamento saranno confermati, allora l’Europa dovrà fare subito quanto deve”. Samaras ha abbozzato, in francese, come venerdì, a Berlino, per mostrarsi economo era sceso in un hotel di seconda classe e non al celebre Adler.

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