Scritto per Il Fatto Quotidiano dell'11/08/2012
Se v’è capitato qualche volta di sbavare dietro i 18 milioni di seguaci su twitter del presidente Usa Barack Obama, e se anche i ‘soltanto’ 800mila followers del suo sfidante Mitt Romney vi sembrano un miraggio, consolatevi con i risultati di una ricerca della società Digital Evaluations di Londra, secondo cui quei due barano di brutto: i loro seguaci sarebbero la metà o poco più… Certo, sono sempre un sacco; ma voi, i vostri, ve li siete conquistati a uno a uno, senza trucchi. O no?
Se v’è capitato qualche volta di sbavare dietro i 18 milioni di seguaci su twitter del presidente Usa Barack Obama, e se anche i ‘soltanto’ 800mila followers del suo sfidante Mitt Romney vi sembrano un miraggio, consolatevi con i risultati di una ricerca della società Digital Evaluations di Londra, secondo cui quei due barano di brutto: i loro seguaci sarebbero la metà o poco più… Certo, sono sempre un sacco; ma voi, i vostri, ve li siete conquistati a uno a uno, senza trucchi. O no?
La società britannica specializzata nella valutazione dei numeri reali sui social networks, ha fatto un'analisi su un campione casuale di 90 mila followers sia per Obama che per Romney, giungendo alla conclusione che circa il 29,9% di quelli del presidente e il 21,9% di quelli dello sfidante sono molto probabilmente fasulli, cioè sono stati creati da computer robot. A questi, bisogna poi aggiungere i profili la cui natura è incerta, rispettivamente il 13,5% e il 14,7%, e i profili non visibili perché potetti, rispettivamente l'11,6% e il 13,6 per Romney.
I risultati di Digital Evalutations si innescano su una polemica sollevata da un’azienda di sicurezza americana, la Barracuda Labs, che ha denunciato il fiorire di un mercato nero di finti followers ed ha accusato il repubblicano Romney di esserne cliente: il candidato conservatore alla Casa Bianca potrebbe avere comprato un sesto dei suoi contatti. Una testimonianza in più dell’attenzione che c’è, in questa campagna Usa 2012, per i social media, del cui uso Obama e il suo staff sono stati pionieri nel 2008.
Per Digital Evaluations, i seguaci sicuramente umani su Twitter di Obama e di Romney sono meno della metà di quelli dichiarati: poco più del 45 % per il presidente e poco meno del 50% per lo sfidante. L’analisi britannica non dice, però, nulla sull’eventuale acquisto di followers da parte d’Obama e di Romney per gonfiare le proprie liste. Ma vendere seguaci è ormai diventata un’attività economica: i siti web che offrono questo servizio sarebbero centinaia e la concorrenza tiene bassi i prezzi. Sono persino nati mercatini virtuali come Seoclerks.com, dove un giornalista di Panorama ha recentemente riferito d’essere aggiudicato 22.600 followers per soli 11 dollari, meno di 9 euro. Se le tariffe sono quelle, con mille euro Romney è a un ‘cinguettio’.
I prezzi riferiti da Barracuda Labs sono meno stracciati: 18 dollari (14 euro cira) ogni mille contatti. Ufficialmente, la pratica e' proibita, ma questo non pare avere fermato Romney, che, il 21 luglio, in un solo giorno, ha aggiunto al suo account 117 mila seguaci, un balzo del 17% sul totale: "Abbiamo scoperto -spiega Jason Ding, autore della ricerca- che il 25% dei nuovi seguaci aveva meno di tre settimane, che il 23% non ha mai postato un tweet e che il 10% è stato poi sospeso da Twitter". Insomma, Romney non solo bara, ma si fa pure gabbare.
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