Scritto per EurActiv l'11/05/2013
Punti di forza, ma anche lacune, del giornalismo italiano
sul fronte europeo: se n’è discusso venerdì a Firenze, in uno degli
appuntamenti del Festival d’Europa. Un giornalismo che, per fare da bussola ai
cittadini nelle navigazione dell’informazione disponibile, deve essere –è stato
detto- efficace, competente e non condiscendente, mentre manifesta lacune nella
preparazione sui temi europei e conferma una certa tradizionale inclinazione a
‘scrivere per le fonti’ piuttosto che ‘per il pubblico’.
‘Giornalismo e media italiani nella governance dell’Unione
europea’: intorno a questo titolo, s’è articolata una mattinata di dibattiti a
Palazzo Vecchio, nella Sala dei Dugento, organizzata da Standard Ethics
Network. A confronto, giornalisti d’esperienza internazionale e docenti
universitari.
Standard Ethics è un network e un’agenzia di rating di
sostenibilità (economico-finanziaria,
sociale, ambientale e di governante) che si basa sui principi e gli obiettivi
di sviluppo sostenibile e di buona governance di Ue, Ocse e Onu.
Fra i temi toccati, dopo un video-saluto del vice-presidente
del Parlamento europeo Gianni Pittella, il rapporto tra informazione e
democrazia economica, nella prospettiva della governance dell’Unione economica
e monetaria, l’informazione come bene pubblico tra crisi e trasformazione, una
serie di riflessioni sul ruolo del giornalismo e dei media per una governante
democratica europea. Sempre tenendo distinta l’informazione militante, cioè per
l'integrazione, da quella di servizio, cioè sull'integrazione.
Franco Siddi, segretario generale della Federazione nazionale della
stampa italiana, e altri hanno pure evocato l’iniziativa popolare per una
legislazione europea a garanzia di libertà e pluralismo della stampa e
dell’informazione
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento