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mercoledì 15 maggio 2013

Ue: Casini (Pe), tra spinte all'integrazione e rischi di strappi

Scritto per EurActiv il 15/05/2013

L’Unione europea non è un edificio bell’e costruito, ma va tirata su pezzo dopo pezzo. E, mentre la si costruisce, ci possono essere battute d’arresto e persino rischi di defezione. Se spesso è laborioso capire con la bussola della politica quale sia la direzione da prendere, le prossime elezioni –maggio 2014- del Parlamento europeo potrebbero già vedere importanti novità: la designazione da parte dei partiti di candidati alla presidenza della Commissione europea; e, più in prospettiva, l’unificazione in una sola figura dei ruoli di presidente del Consiglio europeo e dell’Esecutivo comunitario. Se ne parla, in questi giorni, nelle aule dell’Assemblea di Strasburgo.

Sono indicazioni che il presidente della Commissione Affari costituzionali del Parlamento europeo Carlo Casini ha oggi fornito in un incontro via Skype con La Sapienza di Roma e con le Università di Padova e di Catania, oltre che con l’Istituto Affari Internazionali ed il Cime (il comitato italiano del Movimento europeo).

La conversazione, incentrata sulle possibili evoluzioni istituzionali dell’Unione europea, si colloca nell’ambito di ‘Università per l’Europa’, un insieme di eventi in corso in decine di Atenei italiani tesi a portare contributi scientifici e ideali all’integrazione europea e a formulare proposte concrete la prossima primavera, proprio in vista delle elezioni di maggio e del rinnovo entro la fine dell’anno di tutti i vertici delle Istituzioni comunitarie, oltre che del semestre di presidenza di turno italiana del Consiglio dei Ministri dell’Ue (luglio/dicembre 2014).

Fiorentino, magistrato, 78 anni, eletto nel 2009 all’Assemblea di Strasburgo nelle liste dell’Udc, Casini ha molto insistito sul ruolo che, in questa fase, dovrebbero assumere i partiti politici europei, per fare sì che le elezioni europee, ad esempio, siano occasione di dibattito sui temi dell’integrazione e non momento di riproposizione e di verifica di rapporti di forza nazionali. Non è però certo che ciò avvenga: spesso i partiti annacquano le loro differenze in sede europea, puntando su scialbi consensi e stemperando così la vivacità e l’interesse di dibattiti e risoluzioni. 

Dopo avere manifestato agli studenti che lo ascoltavano la convinzione che l’integrazione europea “è il più grande progetto politico di tutti i tempi”, Casini s’è mostrato prudente sull’idea che circola di convocare una conferenza costituente subito dopo le prossime elezioni. Meglio, a suo avviso, attendere qualche tempo, perché –spiega- un progetto di rinnovamento dei Trattati può ingenerare sfiducia e delusione, come già avvenuto in passato, se non si raggiungono i risultati ambiziosi che ci si ripromette.

Nella visione di Casini, le preoccupazioni di evitare, ad esempio, strappi con la Gran Bretagna prevalgono sulle tentazioni di cogliere la disponibilità a passi avanti verso l’Unione politica manifestata, negli ultimi tempi, dalla Germania. Invece, i progressi verso una maggiore efficacia della governance economico-monetaria nella zona euro, con l’attuazione come prossimo passo dell’Unione bancaria, sono meglio incanalati.

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