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lunedì 27 maggio 2013

Italia/Ue: verso chiusura procedura e sblocco tesoretto, ma a condizioni

Scritto per EurActiv ed Il Fatto Quotidiano del 27/05/2013

Con tre giorni di anticipo sulla scadenza annunciata del 29 maggio, la Commissione europea fa trapelare da Bruxelles l’intenzione di proporre ai 27 dell’Ue, mercoledì, di chiudere la procedura d’infrazione per deficit eccessivo nei confronti dell’Italia. L’indicazione sta nelle raccomandazioni all'Italia che l’Esecutivo comunitario discuterà e, in linea di massima, approverà mercoledì. L’ok alla chiusura della procedura non è, però, un via libera senza condizioni alla spesa pubblica: esso, infatti, si accompagna, alla richiesta di mantenere la rotta del risanamento dei conti pubblici.

Le intenzioni della Commissione, intercettate dall’ANSA, non colgono di sorpresa Palazzo Chigi, perché erano nell'aria, dopo che Bruxelles aveva lodato le prime mosse praticamente a costo zero del Governo Letta, che avevano mantenuto il deficit di bilancio italiano sotto la soglia del 3%. Ma vengono ovviamente accolte con soddisfazione: "Finalmente – si nota - una buona notizia”, pur se la prudenza suggerisce di attendere la formalizzazione della decisione.

Prima di andare al vaglio della Commissione, le raccomandazioni dei collaboratori del responsabile degli affari economici e monetari Olli Rehn saranno oggetto di un approfondimento tecnico, oggi, da parte degli sherpa dei 27 commissari.

In concreto, che cosa significa la chiusura della procedura d’infrazione? L’Italia potrà finalmente sfruttare i margini di manovra sugli investimenti produttivi aperti di recenti dall'Unione europea, ma riservati a chi ha i conti in ordine. Attenzione!, però: chiudendo la procedura Bruxelles non scoperchia il vaso di Pandora, perché gli sforamenti andranno prima comunque discussi con gli interlocutori comunitari.

Diverse le stime sull’impatto del provvedimento: secondo alcuni, potrebbe sbloccare circa 12 miliardi di investimenti produttivi da destinare, in primo luogo, alle infrastrutture. Altri, invece, stimano il tesoretto a 8 miliardi. E i finanziamenti pubblici italiani potranno essere co-finanziati dagli strumenti comunitari.

Con l’ok alla chiusura della procedura per deficit eccessivo, Bruxelles certificherà che il programma d'azione presentato dal Governo Letta consente all'Italia di restare al di sotto della soglia del 3% nel rapporto deficit-Pil sia quest'anno che nel 2014 –un programma d’azione che, al momento, prevede l’Imu e l’aumento dell’Iva-. Sullo spazio di manovra, seppure limitato, che si aprirà gravano, quindi, parecchie ambiguità.

Sono sei le raccomandazioni che la Commissione potrebbe rivolgere formalmente all'Italia mercoledì: la prima riguarda il proseguimento dell'azione di consolidamento del bilancio –si tratta, cioè, di rispettare gli impegni presi-; le altre insistono tutte sull'esigenza di andare avanti il processo di riforme giudicato essenziale per ridare slancio alla crescita del Paese e quindi all'occupazione –purtroppo, non nell'immediato-. A leggerle, molti penseranno “la solita solfa”: aumentare l’efficienza della pubblica amministrazione e la produttività del sistema bancario nazionale; accrescere ancora la flessibilità del mercato del lavoro, agendo pure sulle scelte per la formazione dei lavoratori; ridurre la pressione fiscale sul lavoro e sulle imprese; aprire di più alla concorrenza i servizi.

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