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sabato 21 aprile 2012

Francia: elezioni, Guigou, Hollande se eletto subito da Merkel

Scritto per EurActiv.it il 19/04/2012

Elisabeth Guigou, ministro francese della giustizia e poi del lavoro nei governi socialisti di Lionel Jospin dal 1997 al 2002, attualmente deputata socialista all’Assemblea nazionale, è in Italia per una serie di contatti elettorali, nell’imminenza del primo turno - domenica 22 - delle presidenziali francesi: mercoledì sera, ha visto i francesi di Roma, che, domenica, potranno votare in ambasciata, presenti numerosi esponenti della sinistra italiana; giovedì, ha partecipato ad una conferenza sul futuro dell’Europa con Massimo D’Alema –s’è pure affacciato Pier Luigi Bersani-; e poi ha avuto colloqui con il ministro per gli Affari europei Enzo Moavero e la vice-presidente del Senato Emma Bonino.

“Dalla sinistra europea, in questa campagna abbiamo avuto una solidarietà totale”, dice la Guigou, ricordando, in particolare, gli appuntamenti di metà marzo a Parigi, presenti alti esponenti di tutti i partiti socialisti e progressisti europei. C’è l’attesa e la speranza che una vittoria in Francia di François Hollande, candidato socialista, sul presidente uscente Nicolas Sarkozy apra la via a una stagione di successi della sinistra in Europa nelle elezioni del 2013, fra l’altro in Italia e in Germania. E la Guigou osserva di avere raccolto segnali di attesa di un cambiamento anche in ambienti di centro-destra.

Se Hollande vince, sarà un successo suo o una sconfitta di Sarkozy, travolto dalla crisi come tutti i governi andati alle urne in Europa negli ultimi tempi? “La crisi pesa molto e la situazione è assai difficile per tutti i governi. Ma le difficoltà francesi sono pure specifiche: l’andamento economico dello Stato francese è peggiorato negli ultimi dieci anni”, cioè a partire dalla fine della coabitazione tra la presidenza di centro-destra di Jacques Chirac e i governi di Jospin; "e poi c’è stata una degradazione molto sensibile dopo lo scoppio della crisi nel 2008".

La Guigou, già stretta collaboratrice di Jacques Delors e del presidente François Mitterrand, conosce bene gli affari europei, di cui fu pure ministro all’inizio degli Anni Novanta. Qual è la posizione sull’Europa di Hollande? “Hollande affronta il problema europeo dal punto di vista della crescita e ha avuto il merito di metterlo al centro della campagna elettorale … Se non c’è crescita, il Patto di Bilancio non sarà rispettato, non potrà mai essere applicato”.

E’ qual è il giudizio sulle scelte di Monti in Italia? “Innanzitutto, c’è stato un immenso sollievo in molti Paesi nel vedere Berlusconi uscire di scena. Monti, poi, è riuscito a ristabilire la fiducia e beneficia del sostegno di tutti i maggiori partiti”, anche se l’elogio più schietto e le espressioni d’ maggiore ammirazione della Guigou vanno al presidente Napolitano. “Spero che Monti e il suo governo abbiano successo, anche se ci sono difficoltà da superare e se ci sono proteste sociali. Monti è capace di ascoltare e lui e Hollande sapranno agire insieme per ritrovare la crescita. Sul piano europeo, Monti ha fatto proposte precise che condividiamo sui project bonds e sulla tassa sulle transazioni finanziarie, mentre la lettera per il completamento del mercato interno era interessante, ma discutibile per l’impostazione troppo liberista senza riferimenti all’armonizzazione fiscale e agli aspetti sociali … Questo, però, non vuol dire che la Francia di Hollande sarebbe contro l’approfondimento del mercato unico”.

Se sarà eletto, quale sarà il primo leader europeo che Hollande incontrerà? “Penso che la prima visita sarà ad Angela Merkel, perché il tandem franco-tedesco è importante e perché ci sono cose che vanno chiarite. Ma il rapporto con la Germania non sarà esclusivo e sarà piuttosto ispirato alla relazione tra il presidente Mitterrand e il cancelliere Kohl e al desiderio di orientare le scelte dei partner senza imporsi loro … E l’intesa franco-italiana sarà forte, in Europa come pure nel Mediterraneo”.

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