P R O S S I M A M E N T E

Buone Feste - Sereno Natale - Un 2017 Migliore - Buone Feste - Sereno Natale - Un 2017 Migliore - Buone Feste - Sereno Natale - Un 2017 Migliore

martedì 7 febbraio 2012

Maltempo: neve, gelo, il gas ci manca (e Putin ci cova)

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 07/02/2012

Dopo la neve, il freddo. L’Italia 2012 affronta tutte le insidie dell’emergenza maltempo. Il ‘comitato gas’ del ministero dello Sviluppo economico, riunito d’urgenza, decide misure per ovviare alla riduzione delle forniture dalla Russia: l’attivazione di centrali elettriche a olio combustibile, così da contenere i consumi di gas, e la limitazione dei consumi delle industrie per tutelare le famiglie. Le decisioni sono giustificate dalle previsioni di persistenza delle attuali condizioni meteo per tutta la settimana” e dal permanere del calo di forniture dalla Russia”, mentre almeno uno dei due gassificatori disponibili, quello di Rovigo, è fuori uso. C’è preoccupazione, non allarme: i consumi sono al massimo, le forniture conoscono una flessione.

Con l’arma del gas, il Generale Inverno crea ancora scompiglio. Il gelo che viene dalla Siberia fa battere i denti all’Europa e Gazprom, il gigante del gas russo di stretta osservanza ‘putiniana’, serra le valvole dei gasdotti e annuncia tagli delle forniture ai clienti stranieri, quelli buoni, che pagano in euro sonanti, e quelli scamuffi, che pagano in monete post-sovietiche. Questa volta, ci sono pure di mezzo le elezioni presidenziali del mese prossimo e Vladimir Putin, ex presidente ora premier in corsa per tornare a essere presidente, vuole mostrarsi attento ai bisogni della gente: così, Gazprom spiega che il gas serve ai russi, che hanno freddo e devono scaldarsi loro per primi. Gli altri s’arrangino o, se proprio vogliono stare al caldo, paghino (di più, magari senza seguire le procedure di rito): l’oro non ha odore né colore, giallo o nero o, come questo, azzurrino che sia.

E’ una pantomima già vista. Con la variante, rispetto ad altre puntate di questa serie, che Mosca e Kiev si vogliono (quasi) bene, adesso che al potere in Ucraina c’è una fazione filo-russa, che ha i modi autocratici del ‘piccolo padre’ Vladi. Al punto che Kiev fa sapere di essere pronta a venire in soccorso della Russia, prelevando metano dai propri depositi: dichiarazioni di segno opposto rispetto a quelle fatte, giorni fa, da un responsabile di Gazprom, secondo cui gli ucraini assorbono quotidianamente volumi di gas nettamente superiori ai volumi contrattuali”.
Se un messaggio Putin vuole mandare ai suoi partner internazionali, questo può riguardare l’importanza della stabilità al Cremlino: come dire, con me il gas lo pagate caro, ma comunque lo avete; senza di me, potrebbe andarvi peggio.

L’atteggiamento di Mosca mette, naturalmente, sul chi vive la Commissione europea, che è in contatto con il governo di Roma ed è pronta a valutare misure di aiuto, se fossero necessarie. Portavoce dell’Esecutivo di Bruxelles parlano di ‘emergenza gas’: nell’Ue, Germania, Italia, Romania ricevono dalla Russia flussi crescenti, ma ancora inferiori al solito (le percentuali oscillano, a seconda delle fonti e dei Paesi, dall’8 al 30%). La situazione s’è invece normalizzata in Polonia, Ungheria, Slovacchia, Austria, Bulgaria e Grecia.

Così, l’Italia, che ha già incrementato i rifornimenti da altri Paesi –Nord Europa e Nord Africa-, potrebbe anche ricevere gas dall'Austria: il gasdotto del Tarvisio ha una potenzialità di 112 Msm al giorno ed è utilizzato per 76 Msm al giorno. Gli esperti di Bruxelles notano, inoltre, che c’è disponibilità di gas sul mercato, nonostante la stretta della Russia. Norme Ue impongono a Stati e imprese di disporre di riserve per 30 giorni.

Del comitato consultato dal ministro Corrado Passera, fa parte l'ad di Eni Paolo Scaroni, che, ai microfoni di RaiTre, dichiara, prima della riunione: "Con le misure oggi prese, potremo disporre di 25 milioni di metri cubi di gas al giorno in più, l’8/9% dei consumi circa”. Quanto basta per arrivare tranquilli al week-end, quando la situazione climatica dovrebbe migliorare. L’ansia potrebbe, però, crescere se i tagli di gas dalla Russia dovessero sommarsi a quelli di petrolio dall’Iran. Ma questa è un’altra storia.

Nessun commento:

Posta un commento