Grecia Scritto per Il Fatto Quotidiano del 16/02/2012, altre versioni su euractiv.it e lindro.it
Il presidente del Consiglio italiano Mario Monti si presenta al Parlamento europeo poche ore dopo la pubblicazione dei dati dell’Istat da cui risulta che l’Italia è in recessione. Ma, ciò nonostante, il passaggio del premier a Strasburgo ha toni da marcia trionfale: il Professore parla al Parlamento europeo la settimana dopo essere stato ricevuto alla Casa Bianca dal presidente statunitense Barack Obama e condivide con l’assemblea un pensiero comune a lui e al leader americano: il rigore va bene, ma ci vuole pure la crescita. Monti evita, però, di entrare in polemica con la cancelliera tedesca Angela Merkel, l’alfiere dei bilanci in ordine, che domani sarà a Roma.
E mentre applaude il Professore, l’Ue mantiene la stretta sulla Grecia e non sblocca i 131 miliardi di euro necessari a evitare il fallimento di Atene. Neppure Monti è tenero: partecipa in vice-conferenza alla riunione dei ministri dell’eurogruppo, chiarendo, prima, che il rischio di disgregazione dell’eurozona non è superato: con la Grecia, l’Europa è dura –ammette-, ma Atene ha anche sciorinato “il peggior catalogo della politica”.
I governi dell’eurozona non hanno digerito le elezioni politiche convocate in Grecia ad aprile. E, adesso, lo sdoganamento degli aiuti potrebbe slittare a dopo il voto. Il ministro tedesco Wolfgang Schauble ripete che Atene dovrebbe fare come Roma, dove di elezioni –conferma Monti- non si parla fino alla scadenza della legislatura, nella primavera 2013.
Prima in sessione plenaria, poi in conferenza stampa con il presidente del Parlamento Martin Schulz –un socialista tedesco che invita la Merkel a “seguire il Professore sugli eurobonds”-, Monti dice che l’Italia sta uscendo dal cono d’ombra della crisi e afferma che non ci sarà bisogno di nuove misure per il consolidamento del bilancio –quelle contro l’evasione fiscale sono, dice, “molto incisive”-: i sacrifici, sostiene, non sono stati imposti dall’Ue, ma erano necessari.
Il premier non nasconde gli elementi di discontinuità con il governo precedente, ad esempio sulla Tobin Tax, e rivendica un’acquisita maggiore credibilità in ambito europeo. Degli eurobonds, ribadisce che essi porterebbero a una maggiore disciplina finanziaria; e dà un giudizio positivo del Patto di Bilancio, ma negativo della mancata utilizzazione di tutte le opportunità del mercato unico.
L’intervento del premier italiano è accolto da applausi scroscianti degli eurodeputati. E la stampa internazionale continua a scrutare il successo di Monti, chiedendosi se segni “la fine dei politici in Italia”, resi “irrilevanti” dal Governo dei Professori.
La rigidità verso la Grecia infiamma la giornata a Strasburgo, dove si discutono le priorità del Parlamento in vista del Consiglio europeo del 1o marzo. L’assemblea approva una risoluzione sui cosiddetti ‘stability bonds’, ennesima versione degli eurobonds tuttora osteggiati dalla Germania. L'eurodeputato francese Daniel Cohn Bendit (Verdi) punta il dito contro l’italiano Marco Buti, direttore finanze della Commissione europea, definendolo “talibano e ayatollah neo-liberale”. Nelle capitali, i commenti politici, specie a sinistra, sono duri: a Roma, PierLuigi Bersani dice di “vergognarsi” dell’atteggiamento dell’Ue.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento