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sabato 4 febbraio 2012

Stragi naziste in Italia: Corte l'Aja, la Germania vince ancora

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 04/02/2012

Non ci sarà indennizzo per le vittime civili delle stragi naziste in Italia, Sant’Anna di Stazzema, Marzabotto, Boves, tutti i circa 400 eccidi di quella guerra sporca (15mila i morti). La Corte di giustizia internazionale dell'Aja ha accolto il ricorso della Germania contro l'Italia per ottenere il blocco dei risarcimenti per i crimini compiuti dal Terzo Reich. Per i giudici, il diritto internazionale riconosce a Berlino l'immunità per quei reati.

La sentenza è definitiva: giustizia è fatta, la giustizia degli uomini, perché quella assoluta, se ve n’è una, e quella della storia non concedono prescrizioni e tanto meno immunità per simili crimini. In politica estera, spesso si parla di ‘realpolitik’, una parola tedesca. Questa volta, si potrebbe parlare di ‘realjustiz’: la sentenza blocca sul nascere una spirale di rivendicazioni, tiene chiuso il vaso di Pandora dei ‘revanchismi’ di un secolo di decisioni controverse, dal Trattato di Versailles del ’19 (la ‘pugnalata alla schiena’ per i tedeschi, la ‘vittoria mutilata’ per gli italiani).

Nella lunga sentenza -80 minuti la lettura-, la Corte accoglie tutti i punti del ricorso tedesco. E i giudici avallano la richiesta di Berlino di "ordinare all'Italia” di fare quanto necessario perché le decisioni contestate siano nulle e perché i suoi tribunali non pronuncino più sentenze del genere.

Il verdetto non desta sorpresa; e trova reazioni misurate. Il ministro degli esteri tedesco Westerwelle dice: "E' positivo ed è negli interessi di tutti avere una certezza legale"; e ricorda che "il ricorso non era contro le vittime del nazionalsocialismo”, né “vuole mettere in dubbio la responsabilità tedesca per i crimini della seconda guerra mondiale”. Il ministro italiano Terzi dichiara “rispetto” per la sentenza e prospetta “un dialogo” tra Roma e Berlino. Altri hanno parole più amare.

Il contenzioso Italia / Germania presso il più alto organo giudiziario Onu risale al dicembre 2008, quando Berlino fece ricorso contro la sentenza della Cassazione del 21 ottobre 2008 che riconosceva la Germania 'mandante' dei militari nazisti che il 29 giugno 1944 uccisero 203 abitanti di Civitella, Cornia e San Pancrazio (Arezzo), sparando a bambini, donne, uomini e vecchi.

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