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domenica 13 maggio 2012

Germania: Nord Reno Westfalia, Merkel che perde non si cambia

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 13/05/2012

Se Olli Rehn fosse un elettore del Nord Reno Westfalia, Angela Merkel avrebbe un cruccio in meno: non passa giorno senza che Rehn dia sostegno alla cancelliera e bacchetti quelli che, come il Professor Monti, sono inclini a finanziare la crescita facendo nuovi debiti: “la strada maestra –dice- sono le riforme strutturali e la riduzione del deficit”, parole che sono musica per la Merkel.


Ma il responsabile europeo per gli affari economici è un finlandese. E il suo parere non pesa sulla consultazione di oggi nel cuore della Germania: un test nel land tedesco più popoloso -18 milioni di abitanti-, fortemente industriale (niente a che vedere con lo Schleswig Holstein piccolo e rurale alle urne una settimana fa)..

Il Nord Reno Westfalia è un bastione della sinistra tedesca e i socialdemocratici dell’Spd, che lo governano, partono favoriti. Da loro, venerdì, è venuto il no del Bundesrat, la Camera delle Regioni a Berlino, a un’iniziativa del governo per ridurre le tasse di circa 6 miliardi di euro l’anno: i laender di sinistra hanno bocciato i tagli fiscali, nel timore che fossero compensati da tagli della spesa pubblica.

Cristiano-sociali e liberali al potere a Berlino temono un’altra botta, dopo avere conosciuto un 2011 ‘nero’ –siamo alla terza consultazione regionale in otto settimane-: la Cdu della Merkel tiene, ma i liberali vanno giù. Quelle di oggi sono le ultime elezioni di quest’anno. E le politiche ci saranno fra 16 mesi, nel settembre 2013.

Un risultato non negativo nel Nord Reno Westfalia sarebbe un viatico per la Merkel in vista degli appuntamenti dei prossimi giorni: mercoledì, riceverà a Berlino il neo-presidente francese, il socialista François Hollande, appena insediatosi all’Eliseo –lo stesso giorno, vedrà il presidente afghano Hamid Karzai, ma è un’altra storia-; poi andrà ai Vertici del G8 e della Nato –entrambi a Chicago-; e il 23 sarà a Bruxelles alla cena dei leader dell’Ue. Lo staff della Merkel smorza le attese: l’incontro con Hollande e la cena del 23 non preludono a decisioni, ma serviranno a fare conoscenza.

Se il presidente francese ha le priorità della crescita e della Grecia, la cancelliera tedesca è convinta di potere instaurare con Hollande un rapporto di collaborazione “stabile” . Ma Alex Weber, capo della Bundesbank, richiama Hollande al rispetto del Patto di Bilancio. Quanto alla Grecia, Weber mette le cose in chiaro: se non taglia, Atene non avrà gli aiuti dell’Ue; e l’uscita dall’euro è un problema più per i greci che per i partner. Giudizi che cadono mentre il presidente Papoulias gioca l’ultima carta del governo d’emergenza.

Nel Nord Reno Westfalia, i sondaggi attribuiscono all’Spd il 38% dei suffragi e alla Cdu il 30%. I Verdi, che potrebbero allearsi con l’Spd, sarebbero sopra il 10% e i liberali oltre la barra del 5%, arginando un po’ l’emorragia di suffragi. Quanto ai Pirati, provano a entrare per la quarta volta di fila in un parlamento regionale.

Su queste basi, il voto non dovrebbe cambiare gli equilibri di forza nazionali. E la linea della fermezza della Merkel rimane popolare in Germania. Secondo il settimanale Stern, tre tedeschi su cinque sono contrari a misure che inneschino la crescita con nuovi debiti. Con buona pace, per ora, di Hollande e pure di Monti.






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