Scritto per Il Fatto Quotidiano del 22/06/2010
Quando la cricca s’allarga al Vaticano, l’attenzione della stampa internazionale, già alta di per sè per le imprese dei vari Scajola, Verdini, Lunardi, Bertolaso e compagnia bella, “sale subito al cielo”, tanto per restare in tema. Così, il coinvolgimento nelle indagini del cardinale Crescenzio Sepe e soprattutto le sue dichiarazioni, che suonano più chiamata di correo della Santa Sede che auto-assoluzione, conquistano molto spazio, in particolare sulla stampa anglosassone. La Bbc ricorda che Sepe, “accusato di corruzione”, è “uno dei più importanti cardinali” italiani, mentre l’Independent sottolinea un’affermazione del prelato (“Ho il sostegno del Vaticano”) e il Telegraph ne mette in risalto “gli stretti legami” con la Curia.. Nouvel Obs, Guardian e vari siti Usa, citando un dispaccio dell’Ap, pongono, invece, l’accento in modo più neutro sulla linea di difesa del cardinale, “non ho commesso nessuna illegalità”. Fronte Vaticano, la stampa spagnola preferisce, invece, continuare a seguire da vicino la vicenda dei Legionari di Cristo. Abc annuncia che il capo delle finanze della Chiesa, l’arcivescovo Velasio De Paolis, controllerà, d’ora in poi, l’organizzazione, ‘decapitata’ di recente da Benedetto XVI: esperto di finanza e di diritto, De Paolis è uno “che ha senso della disciplina e non tollera gli imbrogli”. Magari, se c’era lui al posto di Sepe, era un’altra storia…
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