Scritto per Il Fatto Quotidiano del 29/06/2010
Mentre la stampa internazionale s’interroga sullo scoppio, o meno, di una guerra diplomatica tra la Chiesa cattolica e il cattolicissimo Belgio, per un lercio intreccio di pedofilie e perquisizioni, El Pais, stimolato dalle cricche di Casa Nostra, attive di qua e di là dal Tevere, esplora ‘Vaticalia’, l’intreccio di santità e malaffare che vede “persone di fiducia del Papa implicate negli scandali di corruzione della Protezione civile e di Propaganda Fide”. Nel suo viaggio dentro “la nobiltà nera del Vaticano”, Miguel Mora constata “la nascita di un sistema di potere che mescola il laico e il religioso, la Chiesa e lo Stato, l’Italia e il Vaticano, la curia e la élite civile”. Il racconto di Mora parte dal pontificato Montini –Paolo VI nel 1968 abolì la Corte vaticana, creando i Gentiluomini del Papa- e arriva ai giorni nostri, quando, “nonostante gli appelli alla trasparenza di Ratzinger, le cose non paiono essere cambiate molto” rispetto al passato: la omertà vige ancora. Prendiamo l’esempio di Angelo Balducci, gentiluomo del Papa dal 1995: per 15 anni, nessuno vide né sospetto nulla. Adesso è finita? Mora, e non solo lui, non ci crede: “Presto, tutto tornerà a com’è sempre stato”. Ma il NYT ci mette un tocco d’ottimismo: “Gli abusi allentano la cultura del silenzio italiana”, scrive, riferendosi, però, ai casi di pedofilia, non a quelli di corruzione.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento