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mercoledì 20 novembre 2013

Italia/Francia: Ue, una legislatura di crescita contro i populismi

Scritto per EurActiv il 20/11/2013, compilato su dispacci d'agenzia

Italia e Francia vogliono che la prossima legislatura europea sia “di crescita” e temono che nasca “dominata dai populismi”: è quanto emerso dal Vertice italo-francese oggi a Roma, segnato, nei dintorni di Palazzo Farnese, sede dell’ambasciata di Francia, da manifestazioni e tafferugli.

L’auspicio che la prossima legislatura europea, che uscirà dalle elezioni di maggio, "sia una legislatura della crescita" è stato espresso dal presidente del Consiglio italiano, Enrico Letta, nella conferenza stampa congiunta con il presidente francese Francois Hollande, al termine dell’incontro. Occorre, ha aggiunto Letta, "lasciarci alle spalle la legislatura dell' austerità”.

Hollande, dal canto suo, ha affermato che la crescita, l'occupazione e la stabilità della zona euro saranno il "cuore" del prossimo Consiglio europeo di metà dicembre. Su questo, "Italia e Francia hanno la stessa attenzione". 

Per il presidente francese, i due Paesi decisero qui a Roma, dove nacque la Comunità, di "fare l'Europa” e hanno ora deciso “di farla avanzare": "Se l'Unione si ferma, cade. E questa e' una responsabilità” dei paesi fondatori, fra cui Italia e Francia.

Crescita e Unione bancaria - Il premier italiano si aspetta che a dicembre ”venga applicato definitivamente tutto ciò che stato deciso sull'Unione bancaria, perché vedo un eccesso di timidezza in giro per l'Europa”. E progetta che “la crescita sia un mantra e il titolo del semestre di presidenza italiano” del Consiglio dei Ministri dell’Ue, dal 1.o luglio 2014.

Una legislatura della crescita significa un'intesa sulla governante economica della zona euro e un accordo perché, accanto alla moneta unica, vi siano politiche che consentano sviluppi positivi dell’economia europea, e non solo quelli che i cittadini vivono come sviluppi negativi.

Sull'Unione bancaria, Roma e Parigi sono decise ad "andare fino in fondo". Realizzarla, vuole dire per Hollande "conferire capacità alla zona euro di impedire le difficoltà che potrebbero presentarsi alle banche e all'erogazione del credito" e prevenire un’altra "crisi finanziaria" come quella che l'Ue sta vivendo.

Il timore dell’avanzata populista – Letta e Hollande temono temono che il Parlamento europeo che uscirà dal voto di maggio sia dominato dai partiti populisti. "Le prossime elezioni europee – avverte il premier - non vedranno probabilmente un confronto tra destra e sinistra come in passato, ma tra chi vuole l'Europa dei popoli e chi vuole l'Europa dei populisti. Francia e Italia vivono una dinamica simile, che deve vederci impegnati nell'avvio di una missione per la crescita e che sia percepita dai cittadini diversamente da come l'hanno percepita in anni recenti". Il rischio, per Letta, è che, anziché l’economia, "crescano i populismi".

Evocando, ma solo per negarlo, un asse franco-italiano, il premier afferma che Roma e Parigi lavoreranno "insieme per trascinare il maggior numero di Paesi europei per centrare l’obiettivo", aggiunge il premier: "Vale la pena prendere il vessillo, lo stendardo di una battaglia che non è tecnica, ma politica a favore dell'Europa dei popoli".

Italia e Francia devono cercare di fare in modo che quando le elezioni arrivino l'Europa sia capace d’impostare “una missione della crescita", osserva Letta: "Altrimenti vinceranno i populisti”. E già il prossimo Consiglio europeo “deve mandare messaggi importanti".

Torino-Lione, Alitalia e Mondiali - Al vertice italo-francese hanno partecipato 11 ministri. Sul tavolo, tra l'altro, i temi bilaterali, ma pure d’interesse europeo, per la loro portata, della Tav e dell'Alitalia. Per Hollande, "l'inizio dei lavori della Torino-Lione potrà avvenire a fine 2014, inizio 2015". Mentre su Alitalia il presidente dice: "Non spetta a me parlarne perché non sono il presidente di Air France. Ci sono discussioni in corso che devono continuare nell'interesse delle due aziende"; e a chi gli chiede se le trattative tra le due compagnie possano definirsi chiuse, risponde: "Auspico la prosecuzione delle trattative".

Sui temi di politica internazionale. Italia e Francia esprimono “grande preoccupazione per la Libia, mentre sull'Iran alle aperture di credito da parte italiana al nuovo presidente si contrappone un “vogliamo risposte, non provocazioni” da parte francese.

Infine, una nota leggera e di speranza, probabilmente di ottimismo. Commentando la qualificazione della Francia ai Mondiali in Brasile l’anno prossimo, raggiunta solo ieri sera, Letta ha pronosticato: “Ci ritroveremo in Finale”. Non sarebbe la prima volta e il precedente ai Mondiali, Germania 2006, è tutto italiano.

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