Intervista a Media Duemila online raccolta da Matteo Colombo e pubblicata il 27/11/2013
Lo scorso 8 novembre, a tre anni esatte dalle prossime elezioni
presidenziali negli Stati Uniti d’America previste per l’8 novembre 2016, è
nato il portale www.gpnewsusa2016.eu,
diretto da Giampiero Gramaglia, il quale racconta questa neonata realtà
editoriale che dal 10 febbraio 2014 farà partire il conto alla rovescia dei
mille giorni.
Perché ha deciso di aprire “Usa2016”?
“L’idea è realizzare un sito che racconti queste elezioni: dalle regole alle
curiosità, dalla personalità dei candidati agli eventi successivi. Spero che
diversi corrispondenti che hanno vissuto o lavorato negli Stati Uniti
collaboreranno a questa iniziativa e alcuni l’hanno già fatto con le loro
previsioni. Anche i lettori potranno indicare i loro candidati. Il 10 febbraio,
quando mancheranno 1000 giorni alle elezioni presidenziali Usa 2016, inizieremo
il conto alla rovescia vivendo le tappe d’avvicinamento: il voto di Mid-Term a
novembre 2014, i test nell’estate 2015, le primarie dall’inizio del 2016”.
Quale il motivo che l’ha spinta ad
immaginare e a creare questo sito?
“Le elezioni americane sono uno degli eventi giornalistici più divertenti da
raccontare, soprattutto perché la politica degli Stati Uniti è estremamente
coinvolgente. L’informazione non manca, certo, ma succede che gli italiani
capiscano in ritardo i personaggi che riescono a raccogliere consensi e
s’infiammino, invece, per ‘fuochi di paglia’ che non hanno possibilità di
successo”.
Quanto è difficile per un
corrispondente raccontare un territorio così vasto e vario come quello
degli Stati Uniti?
“È vero che esistono differenze negli Stati Uniti, ma in fondo non più di
quante ve ne siano in Italia. New York e Salt Lake City sono forse più simili
tra di loro di Trento e Brindisi. Inoltre alcuni aspetti della vita quotidiana
sono esattamente gli stessi in tutti gli Usa, senza volere negare sensibilità e
opinioni diverse da Stato a Stato. È necessario attraversare tutto il Paese per
conoscerlo e poterlo poi spiegare al pubblico italiano”.
Fra i pronostici d’apertura di
“Usa2016”, tutti i giornalisti che si sono espressi concordano nell’indicare
Hillary Clinton come il candidato democratico più probabile. Perché?
“C’è un’apertura di credito affettiva e ci sono motivazioni concrete. Sono
previsioni di colleghi che hanno vissuto a lungo o tuttora vivono negli Stati
Uniti e che hanno raccontato l’America fin dall’epoca di Clinton. Tanti
avrebbero scommesso su Hillary anche nel 2008 e molti, me compreso,
s’aspettavano che gli Usa avrebbero avuto prima un presidente donna e poi un
presidente nero. il fatto che il primo Presidente nero abbia preceduto la prima
donna ad occupare questa carica è stata una sorpresa. E al momento l’avversario
più qualificato di Hillary Clinton è un’altra donna: Elizabeth Warren”.
Tra i repubblicani non sembra esserci
invece un candidato forte. Perché?
“Il partito è diviso, il Tea Party ha subito una doppia batosta con la vicenda
dello shutdown a ottobre e la tornata elettorale di novembre, che ha dato forza
a Chris Christie, un moderato, confermato governatore del New Jersey. Ci sarà
più chiarezza dopo il rinnovo fra un anno della Camera e di un terzo del
Senato”.
Quali sono gli Stati che decideranno le
elezioni?
“Gli Stati cruciali sono sicuramente l’Ohio e la Florida. Ma molto dipenderà
dai candidati: in genere, gli Stati dove ci si dà davvero battaglia non sono
più di una dozzina”.
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