Scritto per Il Fatto Quotidiano del 29/06/2011
Ci sono cose, parole, persone italiane magiche, che basta evocarle e subito fanno titolo sulla stampa estera. Nel bene e nel male. Nel bene, la Gioconda, la Ferrari, una volta la Juventus –adesso, manco più l’Inter-. Nel male, beh, lasciamo perdere, che qui non c’entra... Perchè qui parliamo di Monna Lisa e del suo ultimo viaggio (mancato): s’è appena attenuata sui giornali, specie americani e britannici, l’eco della ricerca dei resti della vera Gioconda ed ecco che il rifiuto del Louvre di prestare il dipinto di Leonardo a Firenze perchè vi sia esposto desta l’attenzione, ed un briciolo di indignazione, del Telegraph e di altri quotidiani e chiama alle armi a difesa del Louvre la stampa francese. Le Figaro dedica a spiegare perché Monna Lisa non può lasciare il museo la sua ‘home page’ e ben tre pagine di foto, interviste e servizi del supplemento ‘arte e cultura’: il dipinto è fragile, il supporto di legno del ritratto presenta una fessura che si allarga quando l’opera lascia il suo contenitore isotermico. E guai a chi osi pensare che il Louvre sia geloso delle proprie opere: ne presta tra le 120 e le 180 l’anno, ma la Gioconda se la tiene stretta, ‘en garde a vue’, scrive Le Figaro. E, invece, altri tesori italiani, magari per beneficienza, girano il mondo, come lo Stradivari, per El Pais “la Monna Lisa delle quattro corde”, venduto per beneficienza per 9,8milioni di sterline (Times), un prezzo record (Les Echos). E ancora Les Echos ricordano come l’Italia abbia accettato di prestare, per la prima volta, negli Usa la Venere Pudica dei Musei Capitolini.
mercoledì 29 giugno 2011
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