Scritto per Il Fatto Quotidiano del 02/06/2011, non pubblicato
Per una volta, il NYT è in sintonia con Berlusconi: la giustizia in Italia è una pena. Ma non perchè persegue i potenti, chè ‘quando ci vuole ci vuole’, ma piuttosto perchè impiega un sacco di tempo per condannarli –e raramente ci arriva-. Il quotidiano constata che «la lentezza della giustizia crea problemi in Italia» dopo la condanna dell’ex governatore di BankItalia Antio Fazio e dei ‘furbetti del quartierino’ amici suoi: «Ci sono voluti sei anni» (e non è finita). Da un governatore ormai fuori gioco ad un altro che sta per lasciare Palazzo Kock per andare a fare il presidente della Bce, la Banca centrale europea. Nell’analisi del FT, anche Draghi ha votato contro Mr B e il suo governo nelle considerazioni annuali fatte, come tradizione vuole, il 31 maggio. Secondo il quotidiano economico europeo, che è stato un ‘grande elettore’ di Draghi alla Bce, il discorso è stato una critica ai risultati conseguiti dal governo Berlusconi. L’intervento del governatore è stato seguito dalla stampa europea con più attenzione del solito, magari alla ricerca di anticipazioni sulle scelte a venire della Bce, visto che l’Europa –la citazione è di Le Figaro- «vive la crisi più grave della sua storia». Giustizia ed economia non distolgono pero’ l’attenzione dalla politica: El Pais vede Berlusconi «alle corde» -l’immagine del ring ritorna, nel dopo elezioni-; il Guardian lo scova «trincerato dietro un muro» (ma è «il muro di carte» con cui i suoi legali cercano di trarlo dagli impicci giudiziari). Le Monde e l’Economist condividono l’approccio del Pais, con altre parole; e il Time s’interroga pubblicano un editoriale della Stampa, ‘Berlusconi ha perso il tocco magico con gli italiani?’.
giovedì 2 giugno 2011
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